Cinica e Spietata ecco la nuova Roma

Negli anni scorsi della Roma di Spalletti si diceva che era bella, probabilmente giocava il calcio più spettacolare d’Europa, segnava tanto ma non ballava. Nel senso che a volte si perdeva, doveva fare molto per raccogliere poco, non conosceva la parola cattiveria nei momenti clou e sprecava molto, spesso pagando dazio. Era la Roma del 4-2-3-1, del gioco in velocità, tutto rigorosamente palla a terra perchè i muscoli mancavano e pure i centimetri necessari in attacco per alzare il pallone. Spalletti si era affezionato alla sua creatura, nata quasi per caso a Natale del 2005 tra la disperazione di una crisi di risultati e di uomini (infortunati), e ha cercato di difenderla a tutti i costi, anche nel pieno della crisi. Poi, dopo la sconfitta con la Juve (la quinta di fila in campionato e la sesta totale mettendoci dentro pure l’1-0 contro il Chelsea), ha dovuto desistere dall’accanimento terapeutico. E, per la serie «Non tutti i mali vengono per nuocere», ancora una volta nella disperazione del momento (sommata all’immancabile penuria di uomini) ha trovato la quadratura del cerchio. Alla quale però, in questo caso, si è aggiunta una crescita della squadra sotto l’aspetto della maturità, già dall’esordio del 4-3-1-2 o 4-3-2-1 che dir si voglia. Contro il Chelsea, in quella che è stata (insieme al derby) la partita della svolta, la Roma per gran parte del primo tempo ha sofferto gli avversari, salvo poi punirli alla prima occasione (con Panucci sugli sviluppi di un calcio da fermo) e quindi chiudere la partita con un uno-due di Vucinic ad inizio ripresa. A Bologna stesso copione, brutta partita ma Totti (nell’unico vero tiro in porta dei giallorossi) ha trovato comunque la zampata giusta per portare a casa i tre punti, che alla fine si sono ridotti ad uno solo per l’autogol di Cicinho. Nessun incidente, invece, nel derby deciso da una capocciata di Baptista, difesa con le unghie e i denti nel finale dagli assalti laziali. È la Roma spietata, che non fa stropicciare gli occhi ma punti, e colpisce al momento giusto, vincendo in questo modo le partite. A parte la vittoria di Lecce (3-0), i giallorossi non hanno mai largheggiato in tutto e per tutto. Anche a Cluj, a dispetto del 3-1 finale, hanno dovuto soffrire, specie nel primo tempo, gli 1-0 con Fiorentina e Chievo e il ko inflitto al Bordeaux con l’uno-due di Brighi e Totti hanno ribadito il salto di qualità della nuova creatura di Spalletti. Con la crescita graduale di Riise e Baptista e l’esplosione tanto attesa di Menez, la Roma ha guadagnato in muscoli e classe, fisicità e capacità di spaccare la partita con i dribbling di uno incontenibile per gli avversari, quello che troppo spesso mancava a Mancini. Se a questi ingredienti si aggiungono i gol di Totti, sempre più vicino a livelli da Scarpa d’oro (sesto centro in quasi un mese e mezzo), quelli di Vucinic, l’exploit di Brighi, che segna e corre per tre, il ritorno di Perrotta, insieme a quelli di Doni, Mexes, Juan e De Rossi, ecco che viene fuori il modello di squadra che spesso Spalletti invocava negli anni passati. Una Roma cattiva, che sapesse «mordere» al momento giusto e «gestire le situazioni» all’interno di una partita che, di regola, non può essere dominata per novanta minuti. Una Roma europea. «Siamo stati maturi e intelligenti», ha detto il tecnico dopo il 2-0 al Bordeaux che, per la prima volta nella storia del club, ha qualificato i giallorossi agli ottavi di Champions da primi in classifica. L’impressione è che Totti e compagni, dopo i regali delle ultime due stagioni e l’ottobre terribile di quest’anno, abbiano capito come si gioca da grande squadra, soprattutto in Champions dove, non a caso, hanno lasciato dietro di sè una big come il Chelsea. Pochi fronzoli e tanti fatti. È la nuova Roma, cinica e spietata, che continua la sua scalata alla vetta del campionato e ha in testa un sogno: la finale Champions dell’Olimpico il 27 maggio.

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3 commenti su “Cinica e Spietata ecco la nuova Roma”

  1. Meglio così: rispetto al modulo vecchio così soffriamo di piùe segnamo di meno, però il rombo permette maggiore copertura e infatti prendiamo meno gol… alla fine di tutti questi giri di parole sono i risultati che contano…

    COMPLETAMENTE DACCORDO CON BINGO BONGO

    FORZA ROMAAAAAAAAA :25: :26: :27: :18: :27: :26: :25: :19:

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  2. Meglio così: rispetto al modulo vecchio così soffriamo di piùe segnamo di meno, però il rombo permette maggiore copertura e infatti prendiamo meno gol… alla fine di tutti questi giri di parole sono i risultati che contano…

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