A Novembre, la Roma si accende in un istante

"Ho difeso le mie scelte io ho, creduto nelle attese io ho, saputo dire spesso di no, con te non ci riuscivo. Ho indossato le catene io ho, i segni delle pene lo so che non volendo ricorderò quel pugno nello stomaco. A novembre, la città si spense in un istante, tu dicevi basta e io rimanevo inerme, il tuo ego è stato sempre più forte di ogni mia convinzione. A novembre, la città si accende in un istante, il mio corpo non si veste più di voglie e tu non sembri neanche più così forte come ti credevo un anno fa, novembre." 
E’ la canzone che Luciano Spalletti ha cantato alla fine della gara con la Fiorentina che ridà definitivamente una Roma guarita e molto piena di sè.
Il testo è di un successo musicale del momento, cita di un mese, quello appena trascorso, novembre, che non era iniziato bene ,con  l’ultima sconfitta del ciclo terribile ed il baratro ormai alle porte poi in una serata di Coppa dei Campioni, piace chiamarla così, la banda spallettiana inizia ad intonare il suono che tutti conoscevano, da lì la rincorsa, fra la musica di un’orchestra improvvisamente ritrovata. Il pareggio di Bologna per mera sfortuna è solo un’incidente di percorso poi in fila il derby, il Lecce  e per ultima la Fiorentina a testimoniare la forza di coesione di un gruppo variegato di talenti e di gregari, di polmoni e di cuori, tanti ma proprio tanti che battono forte dentro uno spogliatoio che stimolato dai fantasmi e dalle magre figure ma soprattutto dal suo maestro che cambiando, già di per sè alquanto lodevole e significativo, ha dato nuovi stimoli a tutti, ai già titolari inamovibili ma anche a quelli che non giocavano proprio tanto che la naftalina aveva tolto il gusto di assaporare il campo. Da lì la riscoperta di valori che si erano annebbiati quasi cancellati e dati per dispersi da chi ne aveva a cuore le sorti, le note quelle del "de profundis" riecheggiavano dentro ogni giallorosso che non si capacitava ed andava alla ricerca del colpevole di turno poi il concerto di ottima musica con tenori di alto livello ed un solista che riesce a fare assoli che lui solo inventa, un artista che riesce a far musica incantevole quanto estasiante. Ci sono anche altri musicisti magari meno appariscenti, quelli dal suono oscuro, fatto anche per tappare quei buchi e rendere la sinfonia bene amalgamata, l’orchestra ha un buon direttore che nel momento dello scioglimento ha tirato fuori un’idea geniale, cambiare il modulo affinchè il suono uscisse bene e ritornasse quel sorriso troppo spesso soffocato dalle lacrime di dolore, l’esperimento riuscito anche grazie alla variegarietà dei suoi uomini, che sanno essere forti nei momenti avversi ed esplosivi quando bisogna offendere l’avversario, come ieri contro una Fiorentina buona ma inferiore a questa Roma, è riduttivo come qualcuno ha scritto e puntato il dito su un presunto fallo da rigore su Mutu, la Roma ha creato almeno 5 palle goal nitide, con la povera traversa vittima della sassata baptistiana, ha fatto la partita e ha vinto strameritatamente punto e basta.
La città si accende in un istante, come canta la Ferreri, il periodo nero è solo un brutto ricordo, il futuro è roseo, la nottata è passata e fra musica e parole la Roma si appresta a dare continuità a ciò che sta facendo senza obiettivi ma solo con ambizione e con sogni da cullare, perchè questa squadra adesso è solida e può giocarsela proprio con tutti e può vincere tutto, con i dovuti scongiuri, i giallorossi sono sulla via giusta per iniziare a scrivere una favola a lieto fine come questo novembre che ha ridato a tutti i giallorossi l’orchestra che si conosceva con una sinfonia diversa ma ugualmente estasiante.

N.B. abbiamo chiuso i commenti di questo articolo in quanto non li riteniamo idonei perchè offendono il sito romagiallorossa.com e il loro direttore. Ripetiamo che Marco Violi non ha copiato o viceversa il nostro articolo editoriale ma ha avuto la stessa nostra idea come ci ha riferito lui stesso.

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