Emergenza finita per Spalletti

La crisi di risultati è finita, o quanto meno stoppata dalla pesante vittoria sul Chelsea, e l’emergenza pure. Luciano Spalletti ha due motivi per guardare al futuro con ottimismo. La sua Roma si è ritrovata e ha ritrovato quasi tutti i suoi protagonisti. Adesso nell’infermeria giallorossa c’è il solo Aquilani (infortunatosi proprio contro il Chelsea, ma nella gara di andata del 22 ottobre), che dovrebbe rientrare verso la fine del mese: «Non so quando ricomincerò a correre- ha detto il centrocampista uscendo da Trigoria- aspettiamo l’evolersi della situazione». Il resto della truppa è tutta a disposizione del tecnico. L’ultimo a recuperare è stato Marco Cassetti, fuori da oltre un mese e mezzo. Il difensore si è allenato regolarmente con la squadra, ha giocato la partitella e sarà convocato per la trasferta di Bologna, anche se il rientro vero e proprio ci sarà tra una decina di giorni, nel derby. «Parto per Bologna- ha detto all’uscita del centro sportivo giallorosso- ma sarò pronto solo per il derby». Insomma nel match salvezza del Dall’Ara, che la Roma non potrà fallire se vorrà uscire dalla crisi di risultati anche in campionato, dove è al quartultimo posto, Spalletti ha l’imbarazzo della scelta. Eppure il tecnico dovrebbe puntare nuovamente sugli undici cavalieri che martedì hanno fatto l’impresa contro i vice campioni d’Europa e, salvo imprevedibili ripensamenti, riproporrà il 4-3-1-2, come peraltro ha già annunciato. In difesa il bomber Panucci (quattro gol stagionali) sarà preferito al deludente Riise e all’acciaccato Tonetto («Sento ancora dolore ai muscoli»). Difficilmente Spalletti rinuncerà al trio di centrocampo Brighi-De Rossi-Perrotta, a Pizarro (suo uomo di fiducia) e al ritrovato Vucinic, esploso con la doppietta al Chelsea, impiegato con compiti più offensivi nel nuovo modulo: «Ero all’Olimpico a vedere Roma-Chelsea- ha detto Dejan Savicevic, presidente della federcalcio montenegrina- Spalletti ha adottato un 4-4-2 ed ha fatto bene. Vucinic può giocare anche come seconda punta, l’importante è non sacrificarlo sulla fascia, come terzino. Lui è un giocatore di qualità e non di quantità. Meglio farlo agire come punta, se è possibile. Il ragazzo segna o fa segnare. Sono convinto che Mirko Vucinic diventerà un grande calciatore. Non dobbiamo dimenticare le altre partite di Champions che ha giocato, col Real al Bernabeu per esempio. Il suo unico problema sono quei malanni che lo affliggono, al ginocchio e alla schiena. Quando non ne soffrirà più sarà un punto di riferimento per la Roma». Per ora l’uomo al quale la Roma non può rinunciare è il suo capitano. Francesco Totti si è allenato a parte col suo preparatore, Vitto Scala, (ha pure scherzato e palleggiato con il dt Bruno Conti) ma la sua presenza sabato sera non è in dubbio. Anche perchè il numero dieci non vede l’ora di tagliare il traguardo delle 400 presenze in A e di tornare a segnare su azione. Come gli riuscì il 25 settembre 2004, con una fucilata da fuori che regalò ai giallorossi il gol della bandiera nel 3-1 subito nell’ultimo Bologna-Roma. Il Dall’Ara ispira Totti, che esattamente cinque anni fa (era il 22 novembre 2003) con una splendida volee aprì il 4-0 dell’allora squadra di Capello, ultimo successo della Roma in casa dei rossoblù. Insomma, negli ultimi due incontri sotto la Torre degli asinelli Totti ha sempre timbrato il cartellino. E se è vero il detto ‘non c’è due senza trè…

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