«Lo possiamo vincere. Io ci credo». Nessuna ossessione. La parola scudetto in casa Milan è tornata d’attualità. Senza paura di pronunciarla. Da parte di Silvio Berlusconi, Adriano Galliani e anche Carlo Ancelotti. «Considero lo scudetto un grande obiettivo da raggiungere, non un peso. È un traguardo che offre grandi stimoli. È un pensiero che ci deve dare carica, non essere insopportabile». Intanto, il primo passo è quello di tornare in testa alla classifica: due partite a San Siro, subito con il Siena e domenica contro il Napoli, ecco l’occasione da sfruttare. «È troppo tempo che il Milan è lontano dalla vetta. Adesso abbiamo una grande opportunità, questo doppio turno casalingo, per cercare di tornare in testa». Vincere, quindi, aspettando poi di vedere cosa fanno le altre. A cominciare dall’Inter. Per i nerazzurri «la gara più difficile è a Firenze, almeno sulla carta una partita più impegnativa rispetto a quella di Reggio Calabria. Per arrivare in testa comunque noi dobbiamo vincere e ci vogliono un pareggio dell’Inter e dell’Udinese». Ritrovarsi domenica in testa, per diventare davvero l’avversario principale dei campioni d’Italia nella corsa per il titolo. Anche se «credo che questo campionato possa riservare anche a squadre come Napoli e Udinese di stare attaccate alle prime fino alla fine. Noi comunque vogliamo giocarcela con l’Inter, sul campo, lasciando da parte tutte le altre questioni». E per farlo, secondo Ancelotti il Milan «deve giocare meglio anche in trasferta, non possiamo pensare di fare sempre le partite di Cagliari o Bergamo. Con questa sistemazione, però, è anche vero che prendiamo sicuramente meno gol, anche se certo un gioco spettacolare è più difficile da trovare». Milan a due facce, quindi. O, per dirla come il suo allenatore: «Una squadra da bosco o da riviera, bella tosta o spettacolare». Arriva anche il momento di parlare del Siena. «Non credo farà una partita difensiva, loro di solito hanno il nostro stesso atteggiamento. Penso che sarà una partita aperta. Più velocità e meno potenza? La potenza in attacco comunque è sempre importante. Noi uno come Borriello negli ultimi tempi non l’abbiamo mai avuto, lui è in forma e ci permette di sfruttare anche altre qualità. Se sta bene gioca, anche due partite di fila…». Dalle certezze ai dubbi: Gattuso («Credo ce la farà»), Seedorf («Mi pare più difficile») e Ronaldinho. «Mancheranno poi i soliti indisponibili- ha concluso- ma Kaladze, Nesta e Senderos dovrebbero farcela per la prossima partita. Maldini? Deve dirmelo lui se se la sente. Altrimenti giocherà Favalli».