“Nel calcio c’è il Paradiso e c’è l’Inferno. Qui, rispetto all’Inghilterra, è l’Inferno. Io voglio allenare ancora, l’Inghilterra mi affascina, ma mi piace anche il campionato italiano. Alla Roma, quest’anno, ero diventato l’unico parafulmine. Ora la squadra deve dimostrare tutto. Quest’anno sono prevalsi gli interessi personali su quelli della squadra: quando parlavamo nello spogliatoio, tutti d’accordo che ci dovesse essere turn-over. Poi in campo alcuni giocatori quando sono stati sostituiti…anche ora che non ci sono più io, però, qualcuno in panchina dovrà andare. Ci sono giocatori che con un allenatore danno il 110 per cento, e con un altro non entrano in sintonia. Certo, sono dell’idea che un buon allenatore debba sapere sfruttare al meglio le caratteristiche di ciascun giocatore ma, quando ero giocatore io, mi sforzavo di capire cosa voleva il mio tecnico”
(Parole riprese da Cm.it)