Montella: “Questa Roma ha un blocco psicologico”

Rassegna Stampa | GaSport | Anche la Gazzetta dedica ampio spazio oggi alla conferenza stampa di presentazione di Montella, senza dimenticare che oggi pomeriggio farà già il suo debutto in panchina.

Forse il cordone ombelicale con una parte della sua vita è tagliato davvero. A dispetto di chi teme che Vincenzo Montella, a 36 anni, sia ancora troppo calciatore, la prima uscita del nuovo allenatore della Roma— alla vigilia del recupero col Bologna — ha sancito che qualcosa è cambiato. E a far da levatrice al nuovo status non sono stati né corsi né strategie, ma un gruppo di ragazzini innamorati del pallone. Infatti, a chi gli chiede se potrebbe avere dei problemi a fare scelte tra ex compagni di squadra, ha replicato: «Questa domanda me la sono posta prima di accettare, e mi sono anche risposto che, come tecnico dei Giovanissimi, è stato più difficile lasciar fuori dei ragazzini che avevano voglia di giocare. E penso alla finale scudetto 2010. Per me quello è stato il giorno più triste, noi siamo professionisti, mentre per alcuni di loro quel momento sarebbe stato irripetibile». Niente autogestione Insomma, Montella non farà sconti, e lo fa capire anche Rosella Sensi che dice: «Non sarà un’autogestione. Imporrà e trasmetterà la sua personalità. Ha preparazione, carattere e senso di appartenenza». Quello che serve per provare a raddrizzare la barca. Ma come fare? Montella ci prova così: «Ho la fortuna di allenare giocatori molto forti, ma sono persone sensibili e hanno un blocco psicologico, per questo sono contento che si giochi subito, e in trasferta. Credo molto nella loro voglia di rivalsa. Certo, in due giorni è difficile impostare un sistema di gioco, però penso di andare avanti con un’idea unica sul sistema di gioco. L’importante è che gli uomini migliori giochino nelle posizioni dove possono esprimersi al meglio. La cosa che vorrei trasmettere è che la fase più importante è quella di transizione, il che vuole dire che passare il più velocemente possibile da attacco a difesa e viceversa».

Incazzati Rivelato che ha parlato con Ranieri («non siamo andati nel dettaglio, ma lo stimo molto»), l’Aeroplanino sembra avere ali larghe. «So che non avrei consensi unanimi neppure vincendo tutto, ma ho accettato con entusiasmo. Non mi disturberà che qualcuno sponsorizzi altri allenatori o si parli di Ancelotti, che stimo, ma non mi sento un traghettatore. Il mio obiettivo è far bene da qui alla fine dell’anno. Poi si sa che nel calcio le cose cambiano e così anche il domani». Sulla (presunta) inesperienza, ha una battuta fulminante: «Credo di avere molte più panchine in Serie A di molti allenatori. D’ora in poi sarà l’unica volta che andrò in panchina veramente contento». Chissà se lo saranno le riserve. «Anche giocando mezz’ora si può essere decisivi, anche giocando non tutte le partite si può essere amati, com’è successo a me. Io credo che un calciatore si debba incazzare, masenza venire meno ai suoi doveri e mancare di rispetto ai compagni. Se si incazza sono contento, vuol dire che ha qualcosa dentro. Nel momento in cui mi sono incazzato meno, ho smesso di giocare».

Scelte Da cosa si riparte? Sembra da un 4-2-3-1 dal sapore spallettiano. In porta Doni riavrà il posto da titolare, la difesa sarà standard (Juan ha problemi), Pizarro si rivedrà in panchina, mentre in attacco sono previste staffette nel tris composto da Taddei, Vucinic e Menez. Il vero ballottaggio, comunque, è quello fra Totti e Borriello, che comunque si passeranno il testimone a partita in corso. Insomma, più o meno tutto è pronto per il decollo. Con quale modello in testa? «Ho rubato qualcosa a tanti allenatori, ma l’obiettivo che mi sono prefisso è innanzitutto essere me stesso». Buon volo, capitan Montella.

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