Forza-Roma.com | GaSport | Si è da poco conclusa la prima conferenza stampa del neo allenatore Montella, che si è presentato ma ha anche parlato di Bologna-Roma, recupero che si gioca domani.
Ecco l’aeroplanino, per far riprendere il volo della Roma. Vincenzo Montella alla prima da allenatore mostra sicurezza e capacità di evitare le trappole inevitabili di questa complicata situazione giallorossa. “Ho accettato con entusiasmo perché allenare la Roma è una grande fortuna. Ci sono giocatori forti che stanno attraversando momento psicologico non idoneo, sono ragazzi sensibili, credo nella loro voglia di rivalsa, per me sarà importante parlare individualmente con ognuno di loro. Credo molto nelle loro potenzialità umane e tecniche. Ieri ho parlato con Ranieri, che stimo molto, e in precedenza mi aveva dato ottimi consigli per cominciare ad allenare. L’ho chiamato per ringraziarlo. Ma ora voglio farmi da solo un’idea su questa Roma“.
Modulo — Mercoledì si scende il campo per il recupero a Bologna: “In due giorni è difficilissimo impostare un nuovo sistema di gioco. Ora i calciatori hanno bisogno di altro, il tempo è poco e dobbiamo capirci subito. Posso solo dire che secondo me i giocatori che reputo più in forma devono giocare nelle posizioni in cui possono esprimersi al meglio. Altro non dico anche per non dare vantaggi al Bologna. Credo nel gruppo ci sia un blocco psicologico e da questo punto di vista meglio giocare subito e in trasferta”.
Traghetti e Ancelotti — Sul futuro Vincenzo appare sereno: “Non mi sento un traghettatore. Al tempo stesso non mi danno fastidio le voci, gli allenatori che si propongono. Per dirla tutta non mi dà fastidio che si parli di Ancelotti, una persona che stimo molto. Il mio obiettivo è solo quello di far bene da qui alla fine dell’anno”. Qualcuno lo ha criticato per la poca esperienza. Lui ci scherza su: “Io credo di avere molte più panchine in serie A di tanti allenatori di serie A, quindi un po’ di esperienza ce l’ho… Domani sarà la prima volta che vado in cui andrò in panchina contento”. E ancora: “Il mio programma personale di carriera era leggermente diverso, ma ho accettato con sicurezza. So a che cosa vado incontro, sono convinto che non si possa avere l’appoggio unenime dei media e dei giocatori anche vincendo tutte le partite”. Quanto ci vorrà per vedere la Roma di Montella? “Sul piano puramente tecnico-tattico servirà del tempo, non so quanto, ma basterà poco per invertire la tendenza. Programmi a lungo termine è inutile farne, pensiamo solo a domani con la convinzione di ottenere il massimo”.
Scelte e turn over — A proposito di panchine, difficile gestire un gruppo che ha già spesso mostrato una certa insofferenza di fronte alle esclusioni… Lui va giù duro: “Un giocatore di alto livello deve essere decisivo anche in mezzora, è la qualità del gioco che conta, non la quantità. È giusto che un calciatore si incazzi, lo facevo sempre anch’io e quando ho smesso di farlo ho anche smesso di giocare. La sua rabbia però deve trasformarsi in spirito di rivalsa, senza venire meno ai suoi doveri di professionista, in campo e negli allenamenti, il rispetto per i ruoli e i compagni non deve mai venire meno. I miei giocatori dovranno soprattutto prepararsi a vincere, che significa anche fare delle rinunce. Sarà inevitabile per me fare delle scelte: io ho in testa un’idea di base ma questo non significa che giocheranno sempre gli stessi. Ho la fortuna di avere una rosa ampia, di alto livello, almeno 16 giocatori da Roma, quindi ho l’imbarazzo della scelta. Ma pesare il minutaggio e accontentare tutti sarà impossibile”. Più chiaro di così… A proposito, in porta cambierà qualcosa? “Il portiere sarà uno, deve essere sicuro di avere il posto. Ho parlato con Doni e Julio Sergio e presto comunicherò loro chi ho scelto”.
Nessuna autogestione — Altro che ex compagni di squadra, tutti amici… Il clima è diverso. E lo ha ribadito anche il presidente Sensi: “Con Montella non ci sarà alcuna autogestione: è qui per trasmettere la sua mentalità di allenatore”.