Marassi, la vergogna infinita

Rassegna Stampa| Il Romanista | Ci va giù duro Il Romanista, com’è giusto che sia, analizzando la partita della Roma, che nel secondo tempo si è fatta del male da sola.

Minuto 86 di Genoa-Roma. Lo schieramento romanista è questo: Loria in attacco insieme a Totti, Greco al centro della difesa insieme a Burdisso, Mexes centrale di centrocampo, Menez laterale sinistro accanto a Riise. E’ questa la fotografia del suicidio giallorosso andato in scena ieri pomeriggio allo stadio Ferraris di Genova dove la Roma, dopo uno splendido primo tempo (più cinque minuti del secondo), è completamente sparita. Passando da 3- 0 a 3-4.

Una prestazione imbarazzante quella dei giallorossi nella ripresa, ben sintetizzata dalla domanda che si è fatto un tifoso genoano nel lasciare lo stadio: «Ma la Roma l’ha giocato il secondo tempo?». La risposta, purtroppo, è sì. Formazione rivoluzionata rispetto alle attese: sul pesantissimo terreno di Marassi (pioggia fitta fin dalla mattina), Ranieri manda in panchina Menez e Taddei e lascia fuori Pizarro. In campo Borriello fa coppia con Totti, mentre Greco completa il terzetto di centrocampo. Nel riscaldamento Juan, alle prese con la febbre, è costretto a rinunciare e così Burdisso scala al centro, con Castellini schierato esterno destro.

La Roma parte a mille: Totti prova la conclusione dal vertice dell’area ma il suo tiro è rimpallato dalla difesa del Genoa. Calcio d’angolo, batte ancora il Capitano, e Mexes è bravissimo ad anticipare tutti, battendo Eduardo proprio sotto la curva dei tifosi genoani, dove c’è un enorme striscione You’ll never walk alone, corredato dai ringraziamenti a squadra e giocatori per il derby vinto qualche giorno fa. La sfortuna si accanisce contro la Roma: all’8’ Perrotta viene toccato duro alla caviglia destra ed è costretto a lasciare il posto a Taddei. La Roma si schiera col rombo (Brighi trequartista, Greco davanti alla difesa) e continua a macinare gioco: è proprio Taddei, a tu per tu con Eduardo, a fallire il gol del raddoppio, dopo un assist di Borriello. La Roma raddoppia dopo pochi minuti: ancora un cross perfetto di Totti, stavolta su punizione, e Burdisso, così come aveva fatto Mexes, anticipa tutti di testa, andando poi a festeggiare il gol, oltre che con i compagni, anche col fratello Guillermo in panchina. Totti è in giornata di grazia e al 26’pennella un assist al bacio per Taddei, anticipato di un soffio da Mesto. Il Genoa prova a farsi vedere dalle parti di Julio Sergio con Palacio e Floro Flores, ma la Roma fa buona guardia, con Burdisso che comanda la difesa a forza di “urlacci” che si sentono fino in tribuna. Al 40’ azione da manuale della Roma: Greco recupera un pallone a centrocampo, Totti con un tocco morbido serve Borriello che al volo di sinistro sfiora l’incrocio dei pali. Un minuto più tardi Julio Sergio protagonista, con un grande intervento di piede su un destro ravvicinato di Floro Flores. Il primo tempo si chiude con la Roma in vantaggio, strameritatamente.
Nel secondo tempo stesse formazioni. Partita opposta. Non per i primi 5’, quando Totti realizza il 3-0: il Capitano incorona una prestazione splendida con un gol di sinistro dopo essere stato servito da Borriello al termine di una triangolazione iniziata a metà campo. Il tempo di festeggiare è poco perché Palacio accorcia le distanze dopo essere stato servito da Floro Flores. Il Genoa inizia a credere nella rimonta e poco dopo è l’ex attaccante dell’Udinese a mancare, per ben due volte di fila, il gol del 2-3. Su un terreno così pesante la stanchezza inizia a farsi sentire e, complice la bolgia del Ferraris, la Roma viene schiacciata nella sua metà campo. Ranieri allora corre ai ripari e passa alle tre punte, togliendo Simplicio e mettendo Menez. La mossa però non ha effetti perché al 23’ Paloschi, appena entrato, beffa la difesa romanista e riapre incredibilmente la partita. Ranieri cambia ancora: toglie Borriello, ex fischiatissimo e insultato, e mette Loria passando alla difesa a cinque.

La Roma è completamente in bambola è al 29’Palacio di testa pareggia dopo un lento cross – non irresistibile – di Mesto. La Roma prova a reagire al 34’ ma Totti, ben servito da Menez, tira debolmente da ottima posizione. Il suicidio giallorosso si completa al 40’ quando Paloschi realizza il gol del 4-3 servito ancora da Palacio. A Marassi vengono accesi i riflettori. Sulla Roma, invece, è notte fonda.

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