FIGC: Contratto estinto per Roberto Donadoni

Abete e Donadoni si diranno addio oggi, nell’incontro che il presidente federale avrà con il c.t. in via Allegri. Ma ieri la vicenda è stata ampiamente chiarita, tra i due che si sono sentiti telefonicamente, e da Abete che ha parlato pubblicamente a margine del Consiglio Nazionale del Coni. Non c’è nessun esonero da fare perché «il contratto è estinto» per mancato raggiungimento dell’obiettivo, le semifinali. E non ci sarà nemmeno «buonuscita». Donadoni ha infatti smentito il suo avvocato: «La buonuscita? Assolutamente no, non è il mio pensiero», in contrasto con quanto Roberto Tropenscovino aveva detto a La 7.
Nessun contratto «Donadoni poco prima degli Europei mi ha chiesto di tornare a quella che era la proposta originale della Federazione, rinnovo a obiettivo, le semifinali, senza alcuna clausola rescissoria». Abete è partito da lontano: «Mi ero trovato davanti un contratto a obiettivi (firmato dal commissario Guido Rossi, ndr) dove, oltre al premio qualificazione per la fase finale dell’Europeo, ce n’erano di ulteriori per la qualificazione alle semifinali, alla finale o per la vittoria degli Europei. Non si parlava invece di rinnovo e dei Mondiali 2010. Ecco perché a qualificazione ottenuta sono iniziate le discussioni sul contratto».
Rinnovo «La Federazione — prosegue Abete — aveva fatto una proposta con il rinnovo automatico per un biennio al raggiungimento delle semifinali. Ma Donadoni aveva interpretato tutto ciò come una fiducia limitata. È per questo che si è arrivati a un accordo diverso, rinnovo biennale pre-europei senza obiettivo, ma con una clausola rescissoria di 900 mila euro lordi per entrambe le parti. Tutto documentato e presentato in conferenza stampa il 20 maggio. Donadoni però, qualche giorno prima dell’inizio degli Europei, mi ha chiesto di tornare a quella che era la proposta originale della Federazione, a obiettivo semifinali e senza alcuna clausola rescissoria».
Nessuna comunicazione «Non abbiamo comunicato che il contratto era stato modificato perché questo nell’imminenza degli Europei si sarebbe prestato a cattive interpretazioni», ha spiegato Abete, che poi a microfoni spenti e taccuini chiusi avrebbe aggiunto: «L’ho fatto per tutelare l’immagine di Donadoni ».

FONTE: GAZZETTA DELLO SPORT

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