Rassegna Stampa – Il Romanista- Cicinho ci crede ancora allo scudetto e parla di una Roma a testa alta in questi giorni, dopo la recente sconfitta di Palermo, arrivata comunque dopo un ottimo periodo segnato da grandi vittorie.
«A testa alta». E’ così che Cicinho racconta la Roma di questi giorni, quella tornata con le ossa rotte da Palermo. Secondo il brasiliano, quel ko non può e non deve rimettere in discussione quanto di buono lasquadraavevafattonelmesedinovembre. Non deve, spiegato lo stesso Cicinho, intervenendo alla inaugurazione del Roma Club Aurora. «Io non vedo delusione, perché questa squadra era da cinque o sei partite che vinceva – ha detto -. Prima o poi è normale perdere. Prima o poi arriva un momento in cui si gioca male, e a Palermo è successo questo. Adesso, a testa alta».
Come sta facendo lui da quando ha ricominciato
a sentirsi parte di questa squadra. La sua avventura
in giallorosso sembrava terminata. Il ritorno al San Paolo, il desiderio di andarsene. Invece è rimasto, e piano piano ha provato a riconquistare la fiducia di Ranieri. Che, come ha dimostrato a più ripreseintuttalasuacarriera, nonhapreclusionipernessuno.
Di fronte ai progressi dell’esterno brasiliano, il tecnico non ha avuto problemi a buttarlo nella mischia. Sei le presenze in questa stagione in campionato, nontantissimeancheperchéiltitolaredaquella parte è Cassetti, ma comunque un numero sufficiente a farlo sentire parte del progetto Roma.
Un progetto che ha avuto una battuta d’arresto.
Ma l’obiettivo non può essere cambiato solo per quella, pur bruttissima, serata. «Se c’è anche la Roma
in lotta per lo scudetto? Certo che c’è» ha detto Cicinho sicuro. A patto che ora non ci siano più passi
falsi. Il che significa andare sabato a Verona a prendersi i tre punti, senza discussioni. Prima della partenza ci sono ancora due allenamenti, ovvero quelli dai quali solitamente si capisce meglio la formazione che scenderà in campo nel fine settimana. “Cicero” qualchepossibilitàditrovarespaziocel’ha. Sabato, oppure mercoledì a Cluj. Perché si sta allenando bene e, quando chiamato in questa stagione, ha quasi sempre fatto la sua parte. Certo che entrambi sono match delicati, nei quali non si può sbagliare. In campionato servono subito tre punti e in Champions non si può rischiare di compromettere la qualificazione. Bisognerà fare risultato a tutti i costi anche se lontano da casa, in trasferta, dove quest’anno si soffre terribilmente. Anche perché manca il contributo del popolo romanista. Che Cicinho non dimentica: «E’ bello l’affetto del pubblico, noi lavoriamo sempre di più per questa gente». Quella gente che all’Olimpico fa venire i brividi a chiunque quando viene cantato l’inno. «Sì sì, lo so a memoria – conclude Cicinho – lo canto tutti i giorni con mio figlio». Un altro segno che Cicero si sente di nuovo tutto della Roma.