Uefa infuriata con l’Italia: la Serbia non sarà esclusa

Rassegna Stampa – Repubblica.it – Nel quartier generale dell’Uefa, a Nyon, due passi da Ginevra, Michel Platini è arrivato di prima mattina: era reduce da un viaggio in Lussemburgo e poi in Olanda, dove martedì sera è stato avvertito subito dall’Italia di quello che stava accadendo a Genova. Il n.1 del calcio europeo ha presieduto una riunione col suo staff, appena ricevuti i referti di arbitri e delegato Uefa ed ha subito aperto un’inchiesta sui fatti di Genova (il caso verrà esaminato il prossimo 28 ottobre). Molto male il delegato Uefa, di nazionalità georgiana: “Temevo Heysel”. Meglio l’arbitro, che ha avuto il coraggio di sospendere la partita. Adesso, le sanzioni. Per la Serbia sconfitta a tavolino, 0-3, e (probabili) tre turni di squalifica al campo, da scontare all’estero e a porte chiuse (non facile però trovare una sede). La nazionale di Stankovic non giocherà più in casa in queste qualificazioni: ma non ci sarà l’espulsione dall’Europeo 2012. Per motivi politici. Quando l’Inghilterra fu cacciata dai campi di calcio, ci fu un accordo fra l’Uefa, appunto, e il governo inglese di Margareth Tatcher. Ora non è possibile che ci sia una decisione del genere fra Uefa e governo di Belgrado, non ci sono rapporti così stretti: tra l’altro il prossimo anno Platini si ricandida alla presidenza del massimo organismo europeo e cacciare la Serbia sarebbe una decisione troppo pesante.

Ma a Nyon sono infuriati anche con la Federazione italiana, che aveva chiesto gli Europei 2016 (poi, come noto, andati alla Francia) e non è stata in grado di organizzare una partita con 500 ultras “annunciati” da Belgrado. Disastrosa la questura di Genova nella gestione della prevenzione: incidenti nel pomeriggio, poi le “trigri di Arkan” che sono entrate a Marassi con coltelli, bombe carta, tronchesine, eccetera. Di tutto è stato fatto passare. Dove erano finiti filtraggi e prefiltraggi? Come è possibile una simile disorganizzazione? Che ha da dire il questore di Genova? La Figc ne pagherà ora le conseguenze: una forte ammenda, al massimo un turno a porte chiuse. Tra l’altro, Platini e Abete sono in rapporti molto freddi dopo la candidatura italiana agli Europei.

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