Rassegna Stampa – Il Romansita – Ora c’è chi dirà che il premio di Montecarlo non vale nulla. Che è una sorta di “tombolino”. Insomma un premio di consolazione alla carriera. «Si consoli con la fetta d’oro, Francesco Totti». O che lo penserà mordendosi la lingua e impaginandolo male. Ma di che cazzo state a parlà!!!! Consolatevi voi. Voi che scrivete chissà come e chissà perchè. Voi a cui non basta essere campione del mondo, capocannoniere, scarpa d’oro, cucchiaio di platino, per strapparvi un elogio. Voi che ogni anno dovete partire dai luoghi comuni per arrivare in ginocchio fino alle porte di Roma. Che poi vuol dire della Roma. Che puoi vuol dire Totti.
Seguo la Roma dal 1967 e sono stato in ogni ordine e grado dell’Olimpico. Io uno come Francesco Totti non l’ho mai avuto e non l’ho mai visto. E credo proprio che mai ne vedrò un altro. Spero nel figlio. Rivera e Maldini, in Italia, possono essere paragonati a lui. Il primo perchè bersagliato, picchiato, indifeso dagli arbitri, svillaneggiato in campo e fuori anche dai soloni come Gianni Brera (peraltro grande penna) che avevano il problema di voler essere più importanti delle persone di cui dovevano scrivere. Il secondo perchè grande fuoriclasse dalla carriera ineguagliabile sempre con una maglia addosso. Quella della squadra per cui tifava fin da bambino. Prescindere da Totti è prescindere dal calcio. Fatelo se volete, ma poi occupatevi di altri sport