Rassegna Stampa – Leggo – Non c’è due senza tre: la Roma è nuovamente nel mirino dei russi. E stavolta potrebbe essere l’occasione giusta. Dopo l’interesse della Nafta Moska (2007) e di Mikhail Prokhorov (2009), c’è infatti da registrare la presunta offerta del miliardario Leonid Fedun. La voce è cominciata a circolare ieri sul sito russo lifenews.Ru e ha trovato conferma nelle parole del portavoce della Lukoil (la compagnia petrolifera siberiana di cui Fedun è vicepresidente).
«L’operazione non coinvolge la nostra compagnia ma il solo Fedun che già è presidente dello Spartak»
hanno fatto sapere da Mosca. Il sito russo descrive l’offerta nei minimi dettagli: Fedun comprerebbe prima il 50% delle azioni, poi (nel 2011) il 35% per concludere l’operazione entro il 2012.
Per un investimento totale di 200 milioni che sbaraglierebbe in un colpo solo i concorrenti per l’acquisto della Roma. Il magnate ucraino, prima di diventare amministratore delegato della Lukoil, ha ricoperto il ruolo di insegnate di economia nelle fila delle Forze Armate russe. Appena 11 mesi fa avevo chiesto informazioni sulla Roma, ma si era tirato indietro di fronte ai troppi debiti.
Alla notizia dell’interesse di Fedun, la quotazione della Roma in Borsa è volata a +10% (record annuale) e ha chiuso con il +7,36% dopo la sospensione del titolo per eccesso di rialzo. Ad alzare la quotazione hanno contribuito anche le parole del vice presidente di Unicredit, Paolo Fiorentino:
«La procedura di vendita e di esplorazione del mercato è avviata con intesa totale tra noi e la Sensi. I tempi ci interessano relativamente, ci interessa la soluzione finale, che sarà una bella soluzione»
La voce sull’interessamento di Fedun ha scatenato l’entusiasmo della piazza romanista che ieri, tramite le radio locali, ha manifestato tutto il suo entusiasmo seuppur con qualche perplessità legata a presunte ingerenze politiche che, secondo i tifosi, avrebbero già frenato in passato l’ingresso di Soros e della Nafta Mosca.
Entro lunedì la banca Rothschild invierà ai soggetti che hanno manifestato un interesse (tra cui lo stesso Fedun), l’info memo e la due diligence sui numeri della società.