Rassegna Stampa – Il Tempo – Rivoluzione Italia dopo i mondiali. Unico precedente al mondo, laTessera del Tifoso cambierà il modo di vivere lo stadio. Stop a improvvisazioni e scelte dell’ultimo minuto. Dai 15 anni in su, per abbonarsi alla propria squadra del cuore e seguirla in trasferta nel settore ospiti, ci vorrà la Tessera del Tifoso, rilasciata con procedure standard, vagliate dalla Questura. Fregerà del titolo di «tifoso ufficiale», un concentrato di incitamento corretto e acquisti fidelizzati per un programma voluto dal Viminale e dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive: «Si tratta di un riconoscimento alle forze dell’ordine e a tutti quelli che si sono impegnati per creare una situazione di sicurezza negli stadi – dice il ministro Maroni – Dopo l’omicidio Raciti è stato fatto un ottimo lavoro».
LEGGE E TAR: Sfatiamo un tabù: non è un obbligo di legge ma, tra i principi ostativi, ricomprende l’art. 9 della Legge 41/2007 (varata dopo la morte di Raciti) che vieta biglietti e abbonamenti ai destinatari di Daspo e ai condannati, anche in primo grado, per reati da stadio. Maroni ha precisato che l’interdizione è retroattiva per 5 anni, ma in Parlamento stagnano due disegni di legge abrogativi e il Tar del Lazio si pronuncerà su un dubbio d’incostituzionalità sollevato da 270 tifosi: aggirerebbe il presupposto di non colpevolezza fino alla Cassazione e la libertà dei cittadini di circolare nei luoghi pubblici. Ma due determinazioni dell’Osservatorio (2008), un decreto ministeriale attuativo e una circolare dell’Interno del 2009, invitano Prefetture e Questure a far aderire le 132 di Serie A, B e Lega Pro, pena restrizioni per le gare a rischio, fino a giocare a porte chiuse per carenze strutturali degli impianti.
COME RICHIEDERLA: Una corsa contro il tempo: 13 società sono già ok (Milan, Inter, Samp, Roma, Fiorentina, Palermo, Catania, Cesena, Siena, Varese, Empoli, Modena e Figline), le altre corrono ai ripari, la Lazio è quasi pronta. Il costo varia dai 10 ai 15 , mentre per alcuni vecchi abbonati è gratis. Per averla ci si reca in banca o nelle rivendite ufficiali. Si compila un modulo di proposta di richiesta con dati anagrafici, residenza, codice fiscale, estremi di un documento (allegato in fotocopia) più foto-tessera, eventuali e-mail e cellulare. Ogni club ha un suo regolamento, ma tutti chiedono un’autocertificazione: il Modena e il Cesena la vietano anche ai tifosi con carichi pendenti, mentre Varese, Samp e Roma ai diffidati dediti a vagabondaggio, attività illecite, spaccio di droga e sfruttamento della prostituzione. Vagliata la black list dalla Questura, la risposta in 30-50 giorni. Se è negativa, una lettera a casa e per lo stadio senza Daspo solo biglietto nominativo (no settore ospiti).
FIDELITY CARD: È uno strumento di marketing, un mezzo di fidelizzazione che profila gli utenti creando un database di clienti censiti e riconosciuti. Un circuito di consumo al debito modello carta di credito senza obbligo di conto corrente, bancomat o carta prepagata. Viaggia su circuiti Visa, Mastercard o Maestro. Ha costi di gestione variabili a seconda di ricariche, transazioni o estratti saldo. Facilita programmi membership con sconti, convenzioni e accumulo punti con aziende partner. Un mezzo di segmentazione che divide in target i possessori, premiando+ la logica del «chi più spende, più è tifoso». Lo dicono i regolamenti: «I Soci che raggiungeranno soglie di acquisto molto elevate («Grandi Tifosi») verranno automaticamente iscritti a specifici Club e potranno accedere ai benefici offerti ai migliori Clienti». Ce n’è per tutti i gusti, per tutte le tasche. Samp e Roma hanno aperto pure un call center, con costo telefonata e scatto alla risposta variabile.
TUTELA PRIVACY: La tessera utilizza un microchip con tecnologia RFID, sta per Radio Frequency Identification, più semplicemente «identificazione a radio frequenza». È un sistema mnemonico senza fili che registra gli ingressi nei tornelli degli stadi. Telecom Italia, firmataria con Lega Pro di un contratto in esclusiva, afferma che «la nuova tessera nominale, basata su RFID, consentirà la gestione degli accessi agli stadi e una maggiore sicurezza a tutela dei tifosi grazie a una piattaforma di rete ospitata in un Data Center che registra automaticamente gli acquisti dei titolari in modalità on line o biglietteria». Il Garante della Privacy, per evitare «ripercussioni sull’integrità e la dignità della persona e impieghi a violazione del diritto alla protezione dei dati personali», il 9 Marzo 2005 ha prescritto le misure a garanzia della privacy: c’è il principio di necessità (si può usare RFID solo in situazioni «strettamente necessarie alla finalità perseguita», cioè solo per vistare l’ingresso allo stadio) e di informativa («chiara evidenza deve essere data anche alle modalità per asportare, disattivare o interrompere il funzionamento del sistema RFID»).