Spalletti: “Stadio di proprietà porterà vantaggi grossi”

Le parole di Luciano Spalletti, allenatore della Roma, in conferenza stampa a Trigoria alla vigilia di Sampdoria-Roma, partita valevole per la trentaseiesima giornata del campionato di Serie A.

 

Sampdoria-Roma per mantenere il secondo posto, anche se in emergenza.

In un campionato così questi problemi nasceranno sempre, se si manterrà quest’ordine di partite da disputare. Noi abbiamo le possibilità per arrivare secondi, questa è una posizione molto importante, che non riconosce titoli, però da’ accesso a competizioni importantissime, da’ sicurezza societaria.

Sarebbe un problema arrivare terzi, anche per pianificare la prossima stagione?

E infatti teniamo ad arrivarci, continuando a lavorare in questa direzione. Finché non c’è la matematica, anche il discorso Inter deve continuare ad essere aperto.

Continuano le voci sul futuro societario. Ci sono novità per quanto riguarda il suo pensiero?

Voi dovete capire anche me, non so cosa rispondervi, io mi limito a leggere la situazione, ho le stesse vostre conoscenze. Devo essere il più professionale possibile, pensare al campo e agli allenamenti.

Quanto rammarico prova per non aver raggiunto il primo posto?

Non lo se avremmo potuto fare di più. Io dico che abbiamo fatto tanto, la squadra è cresciuta tantissimo, così come la società. Il fatto di guardarsi indietro, è troppo facile. Va accettato il risultato che è venuto fuori, io penso somigli alla verità. Forse avere la fortuna in determinati momenti di farsi trovare in condizione, con qualche calciatore in più, o di avere a favore una decisione del direttore di gara, avrebbe potuto cambiare un po’ le cose. Ma per i messaggi che la squadra ha mandato all’esterno, per i comportamenti mostrati, io sono orgoglioso dei miei ragazzi.

Come vede il futuro della Roma? Lo sta progettando oppure è in attesa?

A progettare il futuro ci pensano Pradè e Conti, insieme al resto della società. Rispetto a quando sono arrivato sono tutte rose.

Questo stato di incertezza non la preoccupa?

No, per i giocatori che abbiamo in rosa, per il gioco e lo spettacolo prodotti in campo, i gol, le molte situazioni importanti che abbiamo fatto vivere allo sportivo italiano, dobbiamo essere contenti.

Lei con la Sensi non ha parlato?

No, non ci ho parlato.

Il Manchester in finale di Champions League se lo aspettava?

Il Manchester è una delle squadre più forti al mondo, poteva anche uscire con il Barcellona, però loro per costruzione, per programmazione, per completezza di rosa, sono fortissimi.

Come ne esce il calcio italiano da questa stagione nelle coppe europee?

Ne esce bene, ci sono società che si stanno ristrutturando, di conseguenza hanno fatto quello che dovevano fare. Al di là che si possono avere più ambizioni, senza contare che il Milan ha vinto il mondiale per club.

Quanti meriti ha Mazzarri per questa stagione della Samp?

Ha molti meriti, se si ha a disposizione un contesto corretto, diventa tutto più facile. Lui si è costruito partendo dal niente, ha confermato di avere ottime qualità.

Quali sono i pericoli che si possono incontrare contro la Samp?

La Sampdoria è una squadra che ha trovato un equilibrio nel modulo proposto dal suo allenatore, ha giocatori di grandissima qualità, sta attraversando un buon momento di forma, ha attaccanti di primo livello, il contesto è di quelli particolari, il loro stadio è caloroso, per cui sono tutte insidie. Mi fa piacere che la Samp sia tornata a questi livelli, lo merita la piazza.

Un suo giudizio su Cassano e Montella?

Antonio sta facendo molto bene, lo dicono i suoi comportamenti. Montella è stato sfortunato, non ha potuto mostrare le sue grandissime qualità.

Come si può arginare Cassano?
Noi abbiamo un’identità nostra, abbiamo il nostro gioco e dobbiamo metterlo in pratica. E’ chiaro che quando saremo costretti a difendere, dobbiamo tenerlo d’occhio. Lo conosciamo, lui è molto bravo con la palla al piede, quando gli partono i numeri diventa difficile fermarlo. Di conseguenza dobbiamo essere bravi ad aspettarsi qualsiasi cosa. Noi andiamo lì con fiducia, convinti di poter limitare un talento così forte.

Cassano è uno dei pochi giocatori col quale non ha legato?

Da un punto di vista professionale, ho il rammarico di non aver sfruttato tutte le sue qualità. C’è poi il ruolo da gestore del gruppo che prevede di rafforzare i concetti di saggezza, di equilibrio, di ricerca della vittoria di squadra. Un calciatore deve essere bravissimo sul campo e bravissimo fuori dal campo. Il grande campione è guardato anche da fuori.

Un’eventuale prossima vittoria sancirebbe un altro record per il club: la 23/a vittoria in un campionato.

Non sto molto attento ai numeri, ma se così fosse sarebbe un ulteriore merito per questi ragazzi che hanno vinto tutte queste partite.

Quanto conta nel calcio moderno avere uno stadio di proprietà?

Uno stadio di proprietà può portare vantaggi grossi, di conseguenza deve essere la strada da seguire. E’ importantissimo.

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