Manifestazione giallorossa venerdi 30

Il Romanista – Diversi blog, molti tifosi, e alcuni gruppi su facebook, hanno lanciato l’idea di una manifestazione civile e pacifica, venerdì 30, davanti alla sede della Federcalcio. Alle 10 della mattina in via Allegri. Molte radio tra cui la mia hanno raccolto l’invito e lo hanno esteso agli ascoltatori. Io personalmente ci sarò. Non come speaker, ma come tifoso.In rappresentanza di nessun’altro se non di me stesso.Ci sarò perché chi è romanista ci deve essere, al di là delle differenze e dei conflitti interni tra tifosi. Fuori dalla logica di radio che esprimono idee in contrapposizione.

Guardando solo a ciò che più conta.E quello che più conta ora è la Roma. Bisogna esserci al di là delle differenze. Bisogna esserci perché non può passare sotto traccia la designazione di un arbitro tifoso interista ed amico di Cassano. Bisogna esserci per gli arbitraggi ricevuti con L’inter, con il Livorno, con l’Udinese. Bisogna esserci per lo scudetto che ci hanno rubato due anni fa. Bisogna esserci per far sentire la nostra voce. Bisogna esserci al di là delle differenze. Bisogna esserci perché Franco Sensi era una brava persona e Moggi no.Bisogna esserci perché tifiamo l’unica squadra onesta.Bisogna esserci perché è l’unico modo per essere rispettati.Bisogna esserci perché abbiamo capito come vanno le cose. Bisogna esserci per distinguerci da quelli che con la Roma ci mangiano. Bisogna esserci per superare lo stupido pregiudizio che per vincere a Roma bisogna essere più forti di tutto e tutti.

Per vincere dobbiamo pretendere di ottenere arbitraggi imparziali e ciò che ci spetta. Non favori, ma neanche torti. Bisogna esserci per il campionato incredibile che ha fatto la nostra Roma, senza i mezzi finanziari delle potenze del nord. Bisogna esserci per dimostrarci ancora una volta che siamo il tifo più caldo e passionale del mondo.Bisogna esserci perché nessuno si azzardi mai più a tentare di rubare i nostri sogni. Bisogna esserci perché non possono vincere sempre i disonesti. Bisogna esserci per distinguerci da chi è abituato ad abbassare la testa. Da chi non essendo riuscito a farci lo sgambetto, per impedirci di raggiungere il nostro obiettivo. Domenica farà ciò che gli riesce meglio: PERDERE.

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