Mentalità di una grande. Con il piglio giusto e l’estro incommensurabile di due artisti del pallone, anche se l’etere calciofilo, non li riconosce perchè non indossano la maglia a strisce, la Roma grida al campionato: “Ci sono anch’io”. Con la genialità di Jeremy Menez e la classe di Mirko Vucinic, i giallorossi non solo sopperiscono ad assenze primordiali ma vincono contro un avversario mai domo che aveva addirittura rimontato il doppio vantaggio della Roma. Dopo tre pareggi consecutivi gli amanti delle statistiche prevedevano lo stop in casa romanista, tre campanelli d’allarme e le enormi assenze sapevano di tonfo. Proprio lì stà l’impresa della Roma di Claudio Ranieri, tecnico capace di non farsi smentire quando ha invocato alla vigilia i “Lupi Famelici”. Una vittoria che lancia la Roma ormai all’inseguimento delle battistrada, seppur non perfetta, prendere due in goal all’Olimpico dall’Udinese non è sinonimo di perfezione, la Roma con grande verve è riuscita nell’impresa di reagire subito al pareggio bianconero ed a chiudere i conti con i suoi solisti eccellenti. Vucinic e Menez, gli eroi di un sabato sera in cui, per scaramanzia mi auguro, lo scetticismo regnava sovrano, sono stati capaci di rendere strabiliante una vittoria con colpi di classe pura. All’affermazione giallorossa và aggiunto puntuale il sigillo di Toni, colosso offensivo bravo a caricare sulle proprie spalle l’intero reparto. La sagacia tattica e temperamentale di Nicolas Burdisso và sottolineata come del resto il lavoro buio in mezzo al campo dei vari Brighi, Perrotta e Faty. Sarebbe ingiusto non citare tutti i partecipanti alla partita ma il calcio è così, i giusti encomi ai giusti protagonisti. La Roma si rilancia ed accorcia altre lunghezze dall’Inter e dal Milan, in un colpo solo i giallorossi prendono due punti dalle milanesi fermate dal Sud, Palermo e Napoli, in cerca di riscatto. Il campionato della Roma entra nel clou, Bologna e Inter, in sei giorni il sogno scudetto potrebbe diventare reale. Intanto nelle orecchie del tifoso romanista rimbomba ancora l’eco del grido della Roma: “Ci sono anch’io”.