La Roma si affida a Totti per il dopo Monchi?

Progetti, idee esotiche e alibi sono finiti. La Roma del futuro, quella che dovrà  far dimenticare in fretta il disastro del presente, verrà  affidata al passato pi๠glorioso: Francesco Totti. Il porto sicuro dove rifugiarsi come é capitato già  in queste ultime settimane visto che lo storico ex capitano, che fino a quattro mesi fa non era invitato nemmeno alle riunioni tecniche di Boston o Londra, é stato l’unico dirigente a presentarsi con frequenza davanti ai microfoni dopo l’addio di Monchi e Di Francesco.

Una promozione obbligata visto che, agli occhi dei tifosi, tutta Trigoria ha perso credibilità : dall’assente Pallotta (ieri si é fatto vivo con un tweet) ai giocatori passando per staff tecnico, medico e dirigenziale. Totti qualche minuto prima della drammatica partita col Napoli – che ha condannato la Roma al 7° posto – ha tirato fuori gli artigli come mai aveva fatto finora: “Dicono tutti che avrಠpi๠potere. Se cosa sarà  cambieranno tante cose”.

Un segnale di sicurezza figlio di alcune rassicurazioni ricevute a Doha una settimana fa dove Francesco ha partecipato col vicepresidente Baldissoni e l’ad Fienga a un importante workshop. In quell’occasione Totti ha rappresentato la Roma come mai aveva fatto prima d’ora da dirigente e alcuni rumors (non confermati) parlano pure di un colloquio con un gruppo arabo interessato al pacchetto di maggioranza. Il pi๠grande problema tra Totti e un ruolo da direttore generale (rimasto vacante dopo la nuova nomina di Baldissoni) é rappresentato come al solito da Franco Baldini – l’inossidabile consulente di Pallotta – che due anni fa chiuse la porta in faccia a Francesco che si era proposto per una nomina ufficiale. “Non ne hai bisogno”, disse Franco.

Ma forse ce l’aveva la Roma che stava per piangere l’addio del calciatore pi๠forte della storia senza avere ancora l’ombra di un erede. Col passare delle settimane, perà², il potere di Frank che ormai vive tra Londra, la Toscana e il Sudafrica si sta logorando. La scelta di Ranieri rappresenta di fatto già  una rottura visto che Baldini avrebbe preferito Paulo Sousa (mesi prima dell’esonero di Di Francesco) e pure i presunti colloqui con Sarri potrebbero non avere seguito anche perchà© il tecnico napoletano non intende lasciare il Chelsea.

Ma cosa cambierebbe Totti? Oltre all’allontanamento di Baldini proporrebbe una riforma tecnica basata sulla normalità : niente ds mediatici, un ruolo meno in ombra per Bruno Conti e Morgan De Sanctis, la conferma di Ranieri ma come direttore tecnico e la scelta di un allenatore essenziale.

Impossibile arrivare a Conte, il consiglio (in caso di addio al Milan) é quello di andare su Gattuso. Non dispiace nemmeno Gasperini. Ma Totti si occuperebbe – insieme a ds (Massara?) e allenatore ovviamente – pure della scelta dei giocatori. In entrata e in uscita. L’ex allenatore Andreazzoli ieri ha sposato l’idea di un Totti con maggiori poteri: “Conosce bene Roma ed é l’elemento pi๠importante per risolvere un problema che credo abbia individuato”. Mentre l’ex dg juventino Moggi ha rincarato: “Decide Pallotta da Boston, poi c’é Baldini dal Sudafrica: non si capiscono bene perchà© la distanza é tanta”.

(Leggo, F. Balzani)

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