Stadio della Roma, non paghino società  e tifosi

Quella della Roma non é una stagione sportiva, é la Legge di Murphy applicata al calcio: «Se c’é una cosa che puಠandare male, lo farà Â». Poteva esserci di peggio nella finora semi-tragica annata giallorossa di, nell’ordine: alcuni costosi flop di mercato e molti altri giocatori deprezzati; una dura contestazione dei tifosi; uscire dalla Coppa Italia dopo un vergognoso 7-1; perdere un derby 3-0; essere eliminati agli ottavi di Champions (anche) per un rigore negato al 118esimo; l’esonero conseguente dell’allenatore; le dimissioni del direttore tecnico; la sostituzione dello staff medico col record di infortuni; la squadra attualmente fuori dalla zona Champions?

Sa, qualcosa di peggio c’era ed é puntualmente accaduto: vedere ancora una volta il progetto del nuovo stadio, crocevia del futuro del club, avvolto nelle polemiche e negli scandali a causa di corruzioni e tangenti al centro di un’inchiesta giudiziaria che ieri ha sconquassato la capitale e portato all’arresto di Marcello De Vito (…)

Ma va chiarito subito un punto: se il club é responsabile degli errori di mercato, tecnici o strutturali interni, nella questione stadio é soltanto parte lesa. E con la Roma lo sono i suoi tifosi. Oggi si contano esattamente 2606 giorni da quando é stato avviato il progetto Nuovo Stadio. (…)

In ballo non ci sono solo i tanti milioni investiti nell’operazione dal presidente Pallotta fino ad oggi, ma il futuro del club domani. Non solo un mega progetto da un miliardo (tra impianto e opere pubbliche), ma la passione di milioni di tifosi. Che ora temono gli scenari pi๠disastrosi, in perfetta legge di Murphy. (…)

(Gazzetta dello Sport, A. Di Caro)

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