Non ha ancora salvato la panchina, Eusebio Di Francesco. Ma se sabato a Parma potrà giocarsi il jolly che varrebbe, di fatto, altri cinque mesi da allenatore della Roma. Il merito é anche dell’unico calciatore di cui aveva pensato di poter fare a meno. Solo dieci giorni fa aveva giocato senza punte piuttosto che affidare a Schick il peso di fare i gol. Quelli che hanno deciso il 3-1 al Sassuolo. Ieri sono invece passati per lui. Non soltanto il rigore conquistato o il gol del 2-0, secondo di una stagione avara (ma ugualmente liberatorio). Pure quello nella porta sbagliata e che avrebbe potuto raccontare una storia diversa. Se fino a ieri si parlava solo dei malanni del Var, oggi anche l’altra tecnologia, che pareva infallibile. non si sente tanto bene.
Colpa, si fa per dire, proprio di Schick: se quel pallone deviato dal ceco, dopo aver toccato la traversa fosse dentro o no, non lo sapremo mai. Le immagini tv hanno suggerito che sa, fosse autogol, e pure quelle della goal line technology, la tecnologia che deve stabilire se la palla ha varcato o no la linea di porta. In realtà , secondo rocchio di falco, qualche millimetro della sfera era ancora la sul bianco della linea. Il problema é che quel mezzo tanto é evoluto, ha un margine di approssimazione di circa 5 millimetri. Tradotto: l’immagine é una ricostruzione fedele quasi alla perfezione. Ma quel “quasi†nel caso dell’Olimpico fa tutta la differenza del mondo.
In Italia, dove é sbarcata nel 2015, é il primo vero dubbio dopo qualche malfunzionamento del 2016. In Francia invece giusto un anno fa erano arrivati a sospenderne l’utilizzo per “anomalie inaccettabiliâ€, secondo il dg della Ligue 1 Didier Quillot, durante Amiens-Psg e Angers-Montpellier. La il fornitore del servizio é GoalControl. La Serie A ha Hawk Eye, occhio di falco appunto, servizio che non dipende dagli arbitri. L’unico del Sassuolo a lamentarsi é stato Duncan, assente per infortunio, ma attivissimo su Twitter con un post pubblicato (e poi rimosso) al veleno: “Andiamo avanti con la vergogna rovinando il calcio scegliendo prima chi deve vincere la partitaâ€.
Magari in altri casi non l’avrebbe preso benissimo, il suo vecchio allenatore. Stavolta perಠDi Francesco aveva sul viso stampato il ghigno di chi l’ha scampata, almeno per qualche ora: “E vero che sarà decisiva la prossima, ma oggi quella che contava era questa contro il Sassuolo. E abbiamo fatto la miglior partita dell’annoâ€. Ed é vero che a Trigoria ancora nessuno puಠsciogliere le riserve sull’allenatore, ma lasciando l’Olimpico pure il ds Monchi, visibilmente provato da Plzen in poi, ieri pareva pi๠sereno.
Deciderà la partita col Parma con due carte a favore di Di Francesco: le soluzioni alternative convincono tutte molto poco. E esplosione di Zaniolo é un suo merito indiscusso. Ieri, per il diciannovenne, pure il primo gol in Serie A: col cucchiaio, che a Roma evoca suggestioni particolari. “Paragonarmi a Totti é una forzaturaâ€, ha detto timidamente lui, che emozionato com’era non deve aver pensato a quanto quel gol sottolinei ulteriormente il contrappasso interista con la malasorte di Nainggolan, con cui fu scambiato. Pareva un pacco: ieri invece Zaniolo ha scartato il suo.
(La Repubblica, M. Pinci)