A Trigoria c’é aria di Champions, ma occhio alla Spal

Aria di Champions. A Trigoria c’é un respiro nuovo, non soltanto per l’imminente doppia sfida con il Cska Mosca che in un modo o nell’altro indirizzerà  il girone europeo. La Roma per la prima volta in stagione – al di là  della la giornata a punteggio pieno per 7 squadre su 20 – puಠsalire al terzo posto di una classifica che, adesso si, guarda con interesse, dopo aver passato la prima parte di campionato nella colonna «sbagliata». Il derby ha fatto rinascere i giallorossi, che oggi alle 15 aprono la 9a giornata in casa contro la Spal, partendo dal sesto gradino della Serie A, ma con la possibilità , vincendo, di passare almeno una notte in zona Champions, la dove é abituata a stare.

Con la Lazio a Parma e Inter-Milan domani e la Sampdoria che lunedi se la vedrà  col Sassuolo, la squadra di Di Francesco potrebbe raggiungere quota 17 punti e scavalcarne tre in un colpo solo. Per farlo, perà², dovrà  inanellare il quinto successo consecutivo, cosa che non le riesce dal novembre 2017, e il terzo di fila tra le mura amiche, cosa mai accaduta quest’anno. L’Olimpico non farà  mancare il suo sostegno, ci saranno 40 mila persone allo stadio, anche se non si tratta esattamente di un big match. Ma la Spal non va sottovalutata, «é il grande errore – precisa Di Francesco – che si fa in questo ambiente, sarà  invece una partita molto complicata: nell’ultimo periodo ha ottenuto pochi risultati, ma ha fatto ottime prestazioni e va presa con le molle» e chi ha visto l’ultima sfida con l’Inter sa che il tecnico non é solo politically correct.

I ferraresi hanno perso, ma hanno tirato pi๠dei nerazzurri, hanno avuto pi๠possesso palla e sono stati pi๠precisi nei passaggi, e se la Roma é la squadra che ha vinto meno contrasti (48), la Spal é la seconda migliore della A da questo punto di vista (95). «Ci stiamo lavorando, questo dato – conferma l’allenatore – lo dobbiamo migliorare per essere maggiormente competitivi. Dobbiamo continuare nella giusta strada che abbiamo intrapreso, perseguirla con applicazione, attenzione e dedizione, perchà© non é finita qui». La parola d’ordine é continuità , quella che Dzeko tra club e nazionale sembra aver ritrovato: «Il merito pi๠grande é il suo, Edin ha potenzialità  enormi che a volte neanche lui si rende conto di avere, quello che gli manca un pochino é la continuità , ora la sto rivedendo per lunghi tratti di gara. Credo che l’aspetto psicologico, specialmente per un attaccante, sia importantissimo».

Puಠessere anche un boomerang per chi, come Perotti, vive il calcio con estrema passione e «sfoga» la pressione sui muscoli: «Sono veramente dispiaciuto per Diego, mentalmente é un calciatore che va aiutato: siamo qui apposta. In generale la squadra sta bene, terrಠconto del minutaggio in nazionale, ma credo che due partite ravvicinate si possano reggere in buona condizione, con la speranza di recuperare Kolarov e De Rossi per il Cska. Questo ci permetterebbe di avere maggiori soluzioni in tutte le zone del campo». Coric «non puಠfa-re l’esterno», Zaniolo «fa il trequartista o la mezz’ala», Di Francesco dice basta agli esperimenti perch੠«servono maggiori certezze ora>>. Per il futuro perಠc’é un ruolo che potrebbe calzare a pennello a De Rossi: «Già  fa il mio collaboratore (ride, ndr), credo che possa diventare un ottimo allenatore».

(Il Tempo, E. Menghi)

Condividi l'articolo:

Lascia un commento