Il prevedibile scatto in avvio della Juventus é la causa principale di certi malumori: si é aperta subito molta luce fra lei e le due squadre citate – ben cinque punti – il che per esempio ha suggerito a Francesco Totti l’uscita sullo scudetto deciso in partenza. Il significato del discorso era in realtà pi๠sottile, e intendeva che di questi tempi qualsiasi squadra sembrerebbe in crisi se paragonata alla Juve; ma sono tempi che si concluderanno, nel senso che i cantieri aperti un po’ ovunque verranno tolti rivelando le squadre realizzate.
Se saranno competitive, e se Spalletti e Di Francesco non ci metteranno troppo evitando che la Juve sparisca oltre l’orizzonte, avremo un campionato. Inter e Roma sono due formazioni che la scorsa stagione hanno raggiunto il loro obiettivo – la Roma perfino di pià¹, con la spettacolare semifinale di Champions – ma che il mercato ha profondamente cambiato. Non a caso stiamo parlando delle società che quest’anno hanno concluso (la Roma) o quasi (l’Inter) il percorso finanziario di rientro richiesto dall’Uefa.
I due club sono giunti a conclusioni di mercato simili attraverso strade diverse. L’Inter, col fiato dell’Uefa sul collo, non ha potuto riscattare due cardini della scorsa primavera come Cancelo e Rafinha: scavallato giugno ha varato un mercato di sicura profondità che la renderà migliore, ma soltanto dopo che Spalletti avrà finito di organizzare un organico molto diverso, e quanto ci metterà é un fattore. La Roma, libera da vincoli, si é mossa al contrario: prima gli acquisti, in genere giovani e di talento, poi le cessioni. Dolorosa ma finanziatrice quella di Alisson, prevedibile quella di Strootman (quanto avrebbe giocato?), ovvia quella di Nainggolan.
Fonte: Gazzetta dello Sport (P. Condà²)