Dzeko segna ancora, sono 80 gol con la maglia della Roma

Dai un’occhiata alla formazione e pensi: chi puಠrisolverla? Leggi i nomi, li soppesi, li rileggi e arrivi alla conclusione che se non ci penserà  lui difficilmente ci penserà  un altro. Perchà© sarà  pure nervoso, scontroso, astioso, presuntuoso e permaloso (qualsiasi cosa che finisce in oso va bene), ma resta sempre il pi๠talentuoso del gruppo di EDF. L’Edin Dzeko di fine ottobre 2018 non rappresenta una sicurezza, ma – formazione alla mano – é l’unico che ti dà  l’idea di poter essere decisivo. In prima persona, in compartecipazione o con l’assistenza di un compagno.

Sa, certo: conta la squadra, ma in alcune occasioni conta di pi๠il singolo. Contano, insomma, quelli bravi che fanno girare la squadra, specie quando il gioco non rappresenta il tuo punto di forza. Trascinatori, li chiamano. E in Champions, Dzeko non si é mai fatto guardare dietro. Un autentico trascinatore. Come accaduto l’altra volta all’Olimpico contro i cechi del Viktoria (tripletta) oppure nella passata stagione praticamente contro tutti. Scopri, leggendo anche le statistiche della partita, che Edin non é esattamente un ammazzacska, avendo segnato nella sua florida carriera soltanto un gol (e peraltro inutile) alla squadra di Mosca nei cinque precedenti faccia a faccia.

PROPRIO LUI! – Ma il passato, che non si dimentica, sta la per essere cancellato, e cosa ti fai avvolgere da un (forse) ingiustificato alone di ottimismo, ricordando anche che per il bosniaco si tratta della partita numero 150 con la Roma. E che, quindi, ci starebbe bene uno straccio di festeggiamento. O no? Fatto sta che dopo mezzora di (non) gioco, la Roma passa in vantaggio con Edin (proprio lui!) scaltro e abile nel deviare nella porta russa sguarnita un assist stratosferico di Pellegrini. Tutto esattamente come nel copione sognato prima del fischio d’avvio di Sidiropoulos, cioé mentre si leggevano le formazioni.

Ma per festeggiare meglio la 150esima, ecco prima dell’intervallo la doppietta, stavolta con l’assistenza di El Shaarawy. Per un totale di 10 reti nelle ultime 8 sfide europee, 80 in giallorosso. Media 0,53 a gara. Ripetiamo: mezzo gol a partita con la maglia della Roma. Una sorta di leggenda. Dzeko, ancora con i giusti atteggiamenti, indossa poi i panni dell’assist-man per Under: terzo gol della Roma e tutti a casa. Accompagnati da una domanda martellante nella capoccia: ma contro la Spal, chi aveva giocato? Il fratello di Edin e i cugini scarsi degli altri romanisti? Una domanda che, forse, non avrà  mai una risposta attendibile. «Serve pi๠continuità  e pi๠qualità Â», il parere di Dzeko. A buon intenditore…

(Il Messaggero, M. Ferretti)

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68 commenti su “Dzeko segna ancora, sono 80 gol con la maglia della Roma”

  1. OT tv trash tanto amata dal popolo
    dopo il teatrino patetico di Asia Argento racchia più racchia non esiste, ora pure la moglie del capitano. Ma se ne andassero a quel paese sti milionari viziati ignoranti rifatti.. spazzatura.

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  2. Paragonare sarri ad Ancelotti come allenatore è semplicemente un eresia. Il blasone le vittorie il modo con cui si vincono le partite la capacità di preparare le partite soprattutto di Coppa, sono imparagonabile. Se sarri dovesse iniziasse a vincere qualche Champions League di fila nei prossimi 10 anni ne riparleremmo, ma attualmente la distanza tra i due è siderale è rimarcata ancora una volta in pochi mesi che Carletto ha preso il Napoli portandolo al Vélodrome di Parigi a dominare la partita, sarri se lo sognava. Opinione personale naturalmente solo che la mia è suffragata da fatti

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    • concordo, ma onestamente di sarri si parla dopo che il suo nome é stato inserito in un dizionario come neologismo, ma come allenatore é uno dei tanti e il fatto che sia andato al Chelsea non vuol dire nulla visto che in passato anche Di Matteo li alleno’ .

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    • L’impressione è che ti riferisca ad un mio precedente commento sugli allenatori “blasonati”.
      Ribadisco che ho grande stima di Ancelotti, sia come allenatore che come persona.
      Considerando blasone e palmarès il confronto tra lui e Sarri è ovviamente improponibile.
      Ed in effetti io io due mica li ho messi a confronto.
      Ho solo detto che nel modo di giocare del Napoli che ha surclassato il PSG a Parigi c’era tanto di quanto appreso dai giocatori di quella rosa grazie a Sarri.
      Così come ho evidenziato che, proprio perché trattasi di grande allenatore, Ancelotti ha innanzitutto pensato a preservare quanto di buono aveva trovato, magari aggiungendo qualche accorgimento tattico e qualche variante, come la difesa a 3+1 con l’inserimento di Maksimovic ed insigne spostato al centro dell’attacco, per il resto mantenendo l’impianto di gioco sarriano.
      In PSG-Napoli la cosa è apparsa di un evidenza solare. Chi lo nega probabilmente non ha visto la partita.
      Il fatto che il miglior allenatore in circolazione, Guardiola, abbia detto di aver studiato il gioco di Sarri e di aver provato a rubare diverse idee dell’allenatore toscano la dice lunga.
      Così come il fatto che Sarri stia facendo molto bene sin da subito al Chelsea con la stessa squadra con cui Conte l’anno scorso ha avuto l’annata peggiore della sua carriera ad alti livelli.
      Anche questi sono fatti che suffragano, mica solo i trofei in bacheca.
      Anche perché, se contassero solo i trofei, Mourinho resterebbe il n1, mentre da anni le sue squadre fanno pena a dispetto della montagna di sterline investite.
      Sempre in base al Palmarés Capello dovrebbe rimanere nel gotha degli allenatori top, mentre invece, giustamente, non se lo fila più nessuno.

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  3. Io credo che questa società non possa essere accusata di non puntare ad una progressiva crescita.
    Nei fatti e nella progettualità negli ultimi anni la Roma ha fatto passi da gigante nell’accrescere il valore globale della rosa, nel costruirsi un’immagine internazionale e nell’espandere il brand overseas.
    Il problema è insorto lo scorso anno di fronte a cessioni obbligate e sanguinose che hanno impoverito la squadra anche a fronte di arrivi che solo in parte hanno apportato un contributo alla causa.
    La Roma ha fatto 10 punti in meno dell’anno precedente dopo anni che si viaggiava sopra gli 80 punti. Quest’anno, anche a causa dell’ennesimo mercato sconclusionato viaggiamo su una media che difficilmente ci farà raggiungere gli 80 punti.
    Il mio timore è proprio questo.
    Che per scelte poco logiche di mercato la Roma vada a ridimensionarsi.

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    • ciao down, per come la vedo io arrivare secondi o quarti non fa nessuna differenza, tanto sempr ein champions entri… premesso questo, la vera crescita della roma si vede anche in champions dove è riuscita a tener testa a grandi club e meritare la finale che ci è stata rubata.

      Penso che in champions ci si arriverà e che squadre come la lazio e l’inter alla lunga pagheranno questo sprinti iniziale e la roma invece riuscirà ad avere la meglio.

      io personalmente sono uno che ha pazienza e tifa la roma nn come la vita, che se non vince non posso vivere, ma come un percorso; proprio quel percorso di crescita da te spiegato.

      So perfettamente che non siamo arabi e che non possiamo spendere 200mln per mbappe o neymar, ma so anche che si sta costruendo una roma di talento, cosa che mi sta piacendo.

      La roma di due anni fa, fino al primo annodi garcia era una roma che in campionato era un rullo compressore, ma che in europa era poco performante, mentre con di fra sembra l’inverso.

      Son sicuro che si troverà un equilibrio e che si riuscira a far euna ottima stagione, perche ormai in italia, tutte le squadre ( meno la juve ) vivono di buone o ottime stagione.

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  4. Intanto strootman è stato ancora, come se ce ne fosse bisogno, di una prova incolore dove dimostra di essere inadatto a certi ritmi di gioco e soprattutto quando deve tirar fuori qualcosa in piu che la faccia e la cattiveria…

    Purtroppo la faccia non conta piu quando hai la palla fra i piedi… ed il problema di strootman era che quando aveva la palla fra i piedi era ed è inutile se non dannoso.

    Poi sull’aspetto fisico, inteso come forza fisica, nutro molto scetticismo, in quanto è uno che perde molti contrasti.

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  5. O.T. L’ U.E.F.A. ha versato oggi nelle casse della AS ROMA quasi 84 ml di €.

    Sono il frutto della scorsa C.L.
    Solo il Real con 88 ml ha preso di più.

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  6. Quello che contesto è la definizione “allenatore da Roma”.
    La Roma non è un gruppo di top player tipo Real o Rube, dove potrebbe porsi il problema del blasone/autorevolezza di in allentore che deve trattare “alla pari” coi vari Ramos, Benzema, Bale etc..
    Per la tipologia di rosa della Roma a Difra non manca nulla, anzi.
    Secondo me, come per i giocatori, la Roma deve mirare a far crescere l’allenatore in casa ed Eusebio è il candidato ottimale.
    Parere personale, ovviamente:

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    • poi logico dero, ovvio che se di francesco migliorasse ne gioveremmo tutto e me lo auguro molto PER IL BENE DELLA ROMA e concordo ancor di piu con te che a di francesco per proporre un bel calcio non manca assolutamente nulla.

      Se lo scorso anno potevamo lamentarci di un centrocampo di zappatori, quest’anno oltre a nzonzi e ddr, hai tutta gente dal piedino, quindi non so proprio di cosa ci si lamenti.

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  7. Lory e Derossi,

    sì, ricordate male😉, ma l’errore di tifosi attenti come voi ha a mio parere una motivazione profonda spesso spiegata da chi studia storiografia per capire come si raccolgano le testimonianze in una ricerca.

    L’avventura di Garcia ha Roma è finita in modo deludente, trascinandosi per mesi in una escalation di tensione con la società E risultati deludenti. Questo ci porta api facilmente a creare dei falsi storici: la nostra mente, cioè, tende a ricordare meglio ciò che l’ha colpita maggiormente, cancellando il resto. Io l’ho scoperto grazie a un libro dello storico Alessandro Portelli – se non ricordo male- che si riferiva a fatti, ahimè, molto più tragici e desolanti.

    Tornando a noi: Garcia ha fatto il record storico di 85 punti, mai raggiunto prima di quel momento è poi superato da Spalletti. Ma dobbiamo anche aggiungere che il suo risultato di Rudi è più impressionante rispetto a quello di Spalletti, che tutti ricordiamo meglio soprattutto perché se ne è andato il giorno stesso in cui lo ha conquistato.
    Possibile? Garcia meglio di Spalletti? Sì, se consideriamo che il francese ha realizzato 85 punti permettendosi (colpevolmente secondo me) di mandare la squadra in vacanza con due o tre giornate di anticipo(se non ricordo male!).
    85 punti a tre giornate dalla fine rappresentano una media punti devastante, e segnano un percorso migliore rispetto alla Roma di Spalletti, salvo il crollo finale (che Spalletti non poteva certo permettersi).

    Erminio, invece, ricorda bene!

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  8. @@@ se è completamente diversa allora il post dice il contrario
    visto che ci sono molte affinità con la vecchia come tu stesso scrivi.
    “completamente” stona.
    Parere personale, poi ognuno scrive e pensa come vuole ci mancherebbe. @@@

    *** Erminio 25 ottobre 2018 il 14:01

    Per me il Napoli di Ancellotti gioca completamente diverso da quello di sarri. Di sarri è rimasta la velocità di pensiero nel leggere il passaggio, maè una squadra che ragiona rispetto a quella dello scorso anno. Quando però c’è da andare in porta, la lucidità del palleggio sarriano torna utile. ***

    Rispondi
    • Completamente dal punto di vista della mentalità, è un Napoli completo, con il palleggio di sarri nei momenti giusti. Ancelotti ha il merito di aver dato “testa” alla squadra, che comunque non dimentica la velocità di vedere l’uomo libero per il passaggio allenata da sarri. Poteva essere equivocato quel “completamente” lo ammetto. Ma miravo a rendere merito ad Ancelotti, bravo non per il blasone, ma per caratteristiche. Sarri se si sgrezzasse sarebbe anche più forte, ma l’allenatore del Napoli ad ora è superiore.

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  9. @@@ ma come fa la Roma a lottare per traguardi importanti, se ogni anno sfasci per sopravvivenza la squadra?

    Cambi 5 allenatori in otto anni
    e non dai loro modo di plasmare di lavorare con un nucleo base?

    Ma perchè non cominciate a ragionare e prendere atto che la Roma non è una grande squadra?

    Roma meriterebbe una grande squadra.

    *** rebel boy 25 ottobre 2018 il 18:32 ***

    Per una volta tanto concordo con Lorysan. Di Francesco non è un allenatore da grande squadra. Lo vedo più adatto ad una Sampdoria o Fiorentina o Torino od anche Atalanta dove occorre lavorare molto sui giovani del vivaio. Una squadra che vuol lottare per traguardi importanti non può puntare su un Di Francesco.

    Rispondi
  10. Per il dopo Spalletti Eusebio era la soluzione migliore. L’arrivo di un DS di grande fama come Monchi infatti lasciava intravedere un progetto basato su giovani da far crescere e in questo DiFra aveva dimostrato di saperci fare al Sassuolo.
    Poi la realtà è stata che Monchi ha fallito miseramente la gran parte degli acquisti e nonostante tutto Eusebio l’ha portata al 3 posto e in semifinale di CL.
    In tutto questo vedo enormi meriti di Sabatini e grandi meriti di Eusebio: se era per Ramon Dzeko era venduto al Chelsea a gennaio (con Radja in Cina) e difficilmente con i loro sostituti avremo centrato i traguardi raggiunti.
    Con questo non sto dicendo che Eusebio sia un allenatore top, ne ha di strada da fare, ma lo ritengo adeguato alla nostra dimensione. Inoltre onestamente non so chi possa prendere in mano ora la Roma e fare meglio.
    La partita di coppa dimostra che nel bene e nel male sono i giocatori a fare la differenza.
    Se si impegnano facciamo bene.
    Se affrontano le gare con sufficienza la squadra stecca.
    Ma la curiosità più grande che ho è sapere quanta voce in capitolo ha avuto Eusebio.
    Se cioè certi acquisti che io giudico sbagliati siano stati delle richieste di DiFra o tutta farina del sacco di Monchi.

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  11. @@@ criticate tanto DiFra
    ma non pensate che è la prima volta che allena in una grande piazza
    con tutte le difficoltà che essa comporta?

    Non è un grande allenatore?
    Diamogli il tempo di crescere.

    Lo chiediamo per i giocatori, perchè per lui no?

    Capirei se fosse arrivato in una piazza abituata a vincere
    non mi pare che questo sia il caso.

    Spalletti Benitez Anelotti, sono anni che stanno nel calcio che conta
    DiFra vi è arrivato lo scorso anno.

    Ha le sue colpe, sbaglia come tutti
    ma bollarlo già come un “incapace” mi sembra prematuro.

    In una piazza poi dove Scudetti e Coppe si vincono a go-go

    Seguite e criticate radio che sentite tutti i giorni
    e poi nei giudizi, vi comportate come loro.

    Rispondi
  12. DEROSSIMANCHENO:”Solo penso che anche Difrancesco sia un grande allenatore.
    Al primo anno in una grande ha bruciato ogni aspettativa ed ha fatto cose incredibili, trasformando la Roma da cenerentola d’europa ad una delle squadre più temute dalle big che prima speravano di pescarci nel loro girone ed ora pregano di evitarci.”

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    dero scusa ma devo dissentire su questa cosa: Gli errori che fa di francesco quest’anno piu quelli numerosi dello scorso anno, mi fanno pensare che di fra sia tutto meno che un grande allenatore.

    I grandi allenatori hanno rispetto del lavoro dei loro predecessori, tanto piu se hanno fatto bene e gia che eurobio ha abbandonato il lavoro di spalletti per il suo 4-3-3 mi fa pensare che è un allenatore un poco arrogante e che guarda poco dove un giocatore si trova meglio, basti guardare il levare radja da trequartista dove era uno dei migliori d’europa per metterlo interno di centrocampo a rincorrere la gente.

    Se fosse stato per lui stavamo ancora col 4-3-3, perche il 4-2-3-1 gli è stato importo dai giocatori e dalla società…

    Per me è un allenatore buono, ma non da grande squadra, ma da squadra periferica come sassuolo o massimo fiorentina come pioli.

    Ha dimostrato tante mancanze che se vuoi posso fare una lista infinita.

    LA prima bravura di un mister è il sapersi ADATTARE eil riconoscere gli ingradienti che hai… e lui purtroppo nn è nulla di tutto questo.

    Rispondi
    • Per una volta tanto concordo con Lorysan. Di Francesco non è un allenatore da grande squadra. Lo vedo più adatto ad una Sampdoria o Fiorentina o Torino od anche Atalanta dove occorre lavorare molto sui giovani del vivaio. Una squadra che vuol lottare per traguardi importanti non può puntare su un Di Francesco.

      Rispondi
  13. Derossimancheno
    “Questa passione per l’allenatore blasonato è un altro mito da sfatare.”

    Totalmente d’accordo. La Roma ha fatto un record storico di punti con un allenatore per nulla blasonato come Garcia. Ha superato quello stesso record con il non troppo blasonato Spalletti. È arrivata in semi-finale Champions con il provinciale Di Francesco. Al contrario, ha fatto disastri con Carlos Bianchi che, strano a dirsi, era una scelta ultra-blasonata per caratura internazionale.

    Pochi giorni fa avevo scritto che probabilmente la dimensione double-face è la caratteristica principale della Roma (cosa notata da molti altri prima di me). Non per niente l’aggettivo che amiamo associare alla nostra squadra non è Invincibile o Gagliarda ma Magica, quasi a sottolineare la capacità di creare prodigi dal nulla che in altre occasioni risultano impossibili.

    Noi tifosi, al contrario, abbiamo la necessità di porre la nostra squadra da un lato o dall’altro di questa realtà. Tutto va bene oppure Tutto va male. Per farlo ci prestiamo a volte a spericolati sillogismi: “Le figuracce in coppa Italia? Chi se ne importa, quella competizione non vale niente!”,”La semi-finale Champions? Solo fortuna, avremo giocato sì e no una partita bene”.

    Per ora quello che possiamo dire della gestione Difra-Monchi è che hanno esacerbato questa doppiezza che ci è propria. Da un lato un percorso Champions eccezionale partito, è bene ricordarlo, con un girone di ferro in cui abbiamo fatto meglio di tutti gli altri. Dall’altro una serie di sconfitte e figuracce, soprattutto in casa, a cui non eravamo abituati.

    A naso direi che Difra e Monchi non abbiamo un rapporto di totale fiducia reciproca, ma c’è una cosa che li accomuna: entrambi amano il rischio. Questa tendenza è forse alla base di successi e fallimenti.

    L’acquisto di Pastore, in questo senso, resta un mistero. Lontanissimo economicamente dal prototipo di calciatore apprezzato da Monchi, sembrerebbe il classico capriccio di un tecnico da accontentare, se non fosse che la richiesta di adattamento a un ruolo diverso da quello più conosciuto e a un gioco senza palla scarsamente praticato in passato fanno dubitare fortemente che l’argentino fosse il sogno nascosto di Difra. Senza parlare dei vari guai fisici rispetto ai quali la Roma è storicamente sfortunata. Il rischio è grande: da un lato abbiamo un giocatore divino e in grado di sbloccare certe partite che rischia di stare spesso in panchina o in campo ma senza riuscire ad adattarsi al gioco di Eusebio. Dall’altro, se si vince la scommessa, c’è un giocatore che impara a pressare e allo stesso allo stesso tempo tesse le trame del gioco. Una situazione double-face, potremo dire. La stessa che, in un modo o in un altro, abbiamo accettato con Shick, con Karsdorp, con Defrel, con un nutrito stuolo di giovanissime promesse. Forse solo NZonzi rappresenta un acquisto con ampie garanzie di riuscita.

    Ci piace, o non ci piace? Per quanto riguarda me, che tendo all’ottimismo ma non così tanto da vedere la Roma andare oltre il secondo posto, un terzo o quarto posto in campionato, accompagnato da un percorso in Champions simile a quello dello scorso anno, sarebbe una cosa che accetterei immediatamente. Conta solo vincere? Se è così, la Roma è una squadra fallimentare non solo da quando c’è Pallotta, ma per buona parte della propria storia. Almeno gli altri anni con Spalletti combattevano fino alla fine? È vero, ma, almeno per quanto riguarda me, anche in quegli anni non mi facevo illusioni, e non vincere per non vincere, provo più piacere ad arrivare più in là possibile in Europa. Chissà se quest’anno potremo avere gli stessi alti, oltre che ai bassi.

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      • Con Garcia il record fu quello di vittorie consecutive dall’inizio, 11 se non ricordo male.

      • Lo facemmo con Garcia, poi fu superato da spalletti. 2 record di punti in 3 anni, e c’è ancora chi non capisce la crescita che la Roma sta avendo in questi anni americani. Le vittorie, i trofei, l’unico dio. Poi se si cresce per arrivare alle vittorie, non va bene comunque. Bisogna vincere con metà dei mezzi dei nostri competitors sennò sei una merda. Ragionamenti da trogloditi, scusate.

  14. Dovreste cambiare sport, se riuscite a dire certe cose su dzeko, ci sta la critica per partite come con la Spal, ma quelle partite sono l’eccezione, non la regola. La regola è che dzeko è tra i migliori attaccanti della storia della Roma.

    Rispondi
    • Non mi sembra proprio che la SPAL sia stata un’eccezione. Non diciamo cazzate. Dzeko ha oramai la nomina di quello che segna ma si mangia una anche una caterva di goal e spesso appare svogliato e ed estraneo alla partita. Sono almeno due anni che la Roma vuole trovare un’alternativa a lui ma all’ultimo rimane sempre Dzeko l’unico attaccante vero nella rosa della prima squadra. Con tutti i suoi pregi e limiti.

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      • Basta vedere le statistiche, un gol ogni due. Uno dei migliori attaccanti nella storia sell Roma. Poi vabbe per capire quanto sia importante per il gioco della Roma le statistiche non servono. E neanche le dicerie che a cui ti appelli.

  15. @@@ Peter Pan
    Forse hai ragione, con Sarri ieri il Napoli avrebbe perso, ma senza aver appreso il gioco di Sarri l’anno scorso quella squadra non sarebbe mai arrivata ad irretire il PSG del trio delle meraviglie a Parigi.
    Se hai visto la partita ed il triangolare frenetico e millimetrico dei ciucci capisci cosa intendo.

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    • Si disse anche questo di Allegri dopo Conte, di Garcia dopo Zeman, di DiFra dopo Spalletti.. la verità é che Carletto é di un livello superiore, lo so che possa dare fastidio, ma é la verità.

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      • Sinceramente a me non dà fastidio per nulla.
        Ho grandissima stima di Ancelotti sia come allenatore che come uomo.
        Solo penso che anche Difrancesco sia un grande allenatore.
        Al primo anno in una grande ha bruciato ogni aspettativa ed ha fatto cose incredibili, trasformando la Roma da cenerentola d’europa ad una delle squadre più temute dalle big che prima speravano di pescarci nel loro girone ed ora pregano di evitarci.
        Così come, sempre in champions, ha trasformato l’olimpico da terra di conquista a fortino inespugnabile per chiunque.
        Poi forse quest’anno sta pagando in campionato l’ennesima rivoluzione della rosa, ma se c’era un anno in cui valeva la pena rinnovare e svecchiare era proprio l’anno della Rube con CR7 che punta al triplete.

      • nessuno mette in dubbio lo storico cammino Champions della scorsa stagione, ma in campionato abbiamo fatto pena eccetto 1 o 2 gare, in coppa Italia idem.
        La cosa che mi preoccupa é che non abbiamo una identità di gioco, uno stile, una caratteristica.
        Questo é a mio avviso non mi fa del tutto pensare che DiFra sia un grande allenatore, forse é idoneo alla filosofia societaria, ma grande proprio no. O almeno io non vedo una trama di gioco.. nulla

  16. tutto sommato mi accontenterei di poco.
    avere un mister normale e nn 1 ke nn ci impiega 2mesi a capire ke il suo 4-3-3 era morto e sepolto; nonké un ds normale ke faccia acquisti con raziocinio e nn 1 ke operi a casso di cane.

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  17. @@@ questioni di punti di vista.
    Per alcuni merito di Ancelotti
    Per altri ha soltanto ritoccato il lavoro di Sarri.

    Di certo non si è trovato una squadra smembrata, bensì con calciatori che giocano insieme da anni, lo stesso tipo di calcio.

    Comunque personalmente dei baba’
    ho parlato pure troppo.

    Se siamo accorti a napoli vinciamo.
    Da non permettere assolutamente ad Insigne la sua solita giocata con il tiro a giro finale.

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    • Per me il Napoli di Ancellotti gioca completamente diverso da quello di sarri. Di sarri è rimasta la velocità di pensiero nel leggere il passaggio, maè una squadra che ragiona rispetto a quella dello scorso anno. Quando però c’è da andare in porta, la lucidità del palleggio sarriano torna utile.

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  18. Questa passione per l’allenatore blasonato è un altro mito da sfatare.

    Il Napoli sta facendo molto bene, ma il merito è di Sarri che sta distinguendosi anche in Premier, non di Ancelotti il cui principale merito è stato quello di aver avuto il buon senso di preservare quanto fatto dal suo predecessore.

    Il tanto blasonato Gonde in Europa ha sempre fatto pietà e con la stessa squadra con la quale oggi Sarri è a ridosso della vetta in Premier l’anno scorso ha combinato poco o niente.

    Lo special1 sono anni che fa spendere centinaia di mln l’anno al Man Utd per costruire una squadra che, attualmente, viaggia a metà classifica in Premier.

    Il miglior gioco in Europa quest’anno è senza dubbio quello del Borussia Dortmund di Lucien Favre, primo in Bund è spettacolare in champions.
    Favre ha fatto la gavetta in Svizzera, poi all’Herta, poi è passato al Borussia ed infine al Nizza. Molti che qui scrivono di allenatori a stento sanno chi sia.
    Ve lo dico io: il miglior allenatore attualmente sulla piazza insieme al Pep.

    Difrancesco è arrivato l’anno scorso nello scetticismo generale.
    Molti dicevano che era un Zeman bis e che avremmo imbarcato col a mazzi, invece la nostra è stata una delle migliori difese.
    Dopo le cessioni eccellenti tutti ci davano per 5/6 in campionato ed invece abbiamo guadagnato il posto per la champions in scioltezza.
    Ci ha portato ad un passo dalla finale di champions con un ruolino di marcia incredibile ed inimmaginabile neppure per il più inguaribile degli ottimisti.
    Primo nel girone di ferro con Chelsea ed Atletico, quando tutti ci davano già fuori.
    Un 3-0 al Barca che resterà nella storia del calcio come esempio di maestria tattica.
    Un’incredibile rimonta in semifinale col Liverpool che non è riuscita solo x colpa di Skomina.

    Perché ci si fissa con i nomi blasonati non lo capisco.
    Il super milan del Berlusca che si imposere in Italia e po Europa lo fece con un Sacchi prelevato dalle serie minori e sconosciuto ai più.

    Lo stesso Conte arrivò alla Rube dopo qualche anno altalenante in serie B.

    Allegri prima di vincere con Milan prima e Rube poi veniva da buone cose a Cagliari, un po’ come Eusebio da Sassuolo.

    Difrancesco andrebbe sostenuto senza incertezze nella speranza che lui e Monchi possano aprire un ciclo vincente a Roma. Ma tra i tifosi romanisti il prurito distruttore non smette mai di prudere.

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      • Scusa Peter ma è così che la vedo.
        Carletto è un grande allenatore è proprio per questo si è reso conto subito che la prima cosa da fare era quella di non rovinare il giocattolo creato da Sarri.
        Poi ha aggiunto cose buone da par suo, come il recupero di Maksimovic nella difesa a 3+1 e lo spostamento al centro di insigne, ma se ieri il Napoli ha irretito il PSG il merito principale va all’attuale tecnico dei blues.
        Parere personale, ovviamente.

  19. Ma che vuol dire (riferito a Dzeko) il tipo di partite che sbaglia sono quelle che sbagliano il 99% degli attaccanti?!?!? (Cit.Erminio). Che significa??? Che tutti gli attaccanti del mondo per fare un goal ne sbagliano prima almeno tre o quattro?!?!?! Ma che dici…? Per te la Roma ha la stessa qualità di giocatori di tante altre big d’Europa o comunque di alto livello (almeno questo si desume da ciò che scrivi in cui praticamente difendi sempre a spada tratta praticamente tutti,da Dzeko a Monchi ai giardinieri). Ma allora ti sei mai provato a chiedere,dato che sta squadra è talmente forte e professionale anche nei suoi manager,perché da 10 anni non vince un cazzo??? No davvero. Dato che per te dire una ovvietà come quella di affermare che Dzeko sbaglia una caterva di goal equivale a voler spaccare un capello in quattro.

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    • È vero, Dzeko non è né sara mai freddo è letale sotto porta come Icardi o Inzaghi, ma segna lo stesso caterve di gol, molti decisivi, ed in più fa tante cose utili per la squadra che giocatori come super Pippo o mr Wanda non saprebbero nemmeno immaginare.
      Tra l’altro molti dei gol che sbaglia se li costruisce, mentre gli altri si simitano a fare i ciuccia porte ed ad aspettare la palla buona.
      Mi tengo Edin, anche se pure io mi incazzo quando mette su la faccia da ragazzino in castigo e sbaglia gol facili.

      Rispondi
  20. @@@ il tifoso è irrazionale viaggia sull’onda dei risultati.

    Chiaro che con un inizio di campionato come il nostro, DiFra non poteva non essere attaccato.

    Ma io sto ancora con lui.
    Lo ritengo preparato.
    Ha fatto la sua gavetta in provincia.
    Ha fatto giocare bene il Sassuolo.
    Un’ idea di gioco ce l’ha.

    A Roma per vari fattori è stato costretto a stravolgerla ed inevitabilmente è andato in confusione.

    Non è esente da colpe ci mancherebbe,
    ma non è uno “SBARBATELLO” come è stato definito dal “so tutto io” del sito.

    Uno che non usa mai il “condizionale”
    che non usa i se o i ma
    ma pontifica “certezze assolute”
    dall’alto della “enorme conoscienza calcistica”.

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  21. Ieri ho visto un Napoli scintillante, ma per quanto io sia un fan di Ancelotti, sia per le qualità professionali che per quelle umane, il grosso del merito è di Sarri.
    Il fraseggio stretto preciso, i movimenti offensivo e la pressione alta sono farina del sacco dell’attuale alllenatore dei blues, il quale non a caso sta facendo bene anche oltremanica.
    Carletto ci ha messo il suo buon senso e qualche accorgimento difensivo, come per il recupero di Maksimovic in una difesa a 3 e mezzo tipo quella vista a Roma con Spalletti.
    Sarà dura domenica anche perché loro avranno voglia di rivalsa per la vittoria sfumata all’ultimo, mentre noi rischiamo il solito deficit da appagamento post vittoria tonda.

    Per il resto sono in profondo disaccordo con i giudizi che leggo sotto sul nostro attuale allenatore.
    Chi si ricorda una striscia di vittorie casalinghe di questo tipo in champions?
    Evidenzio che prima di Eusebio eravamo una delle squadre più perdenti della champions League, mentre ora, reduci da una semifinale che se non fosse stato per Skomina sarebbe stata quantomeno una finale, continuiamo la striscia impressionante.
    Ho visto all’olimpico 5 partite di champions tra l’anno scorso e quest’anno: Roma-Chelsea 3-0, Roma-Barcellona 3-0, Roma-Liverpool 4-2 (senza Skomina sarebbe stato un 6 a 2), Roma-Viktoria Pilsen 5-0, Roma-CSKA 3-0.
    Ma quando mai a memoria di Romanista?
    Prima di allora, in tempi relativamente recenti, ricordo, sempre dal vivo, una vittoria in extremis al cardiopalma con Garcia vs il Leverkusen e lacrime e sangue con Spalletti.
    Come si fa ad affermare che non abbiamo un’idea di gioco e come avremmo fatto senza questa idea a battere Chelsea, Barcellona etc…?
    Come si fa a preferire Spalletti che in Europa ci ha solo fruttato figure ignobili e comunque, con La Rosa che voleva lui, non ha vinto nulla.

    Quanto a Dzeko anche io mi arrabbio quando lo vedo con quell’espressione remissiva che è inevitabilmente preludio ad una partita in cui sbaglierà tutto lo sbagliabile, ma come si fa a criticarlo come giocstore?
    L’anno scorso ci ha portato quasi in finale di champions sulle sue spalle e quest’anno 5 gol in due partite in Europa.
    Ma anche qui a parte l’anno dello scudetto con Batigol ma quando mai a memoria di Romanista?

    Bah, continuiamo così a farci del male, a criticare il buono che abbiamo ed a voler disfare per il gusto di farlo. Poi ci si domanda perché non vonciamo mai.

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    • mah, il merito di Ancellotti a Sarri, ma proprio no
      visto che ha cambiato tantissimo inserendo giocatori che Sarri neanche vedeva
      e spostandone alcuni ‘vedi Insigne al centro, Maksimovic terzino, Hamsik arretrato…
      Ieri la gara Sarri l’avrebbe persa, cosi come quella in casa contro il Liverpool.
      Carletto ha trasformato una squadra che aveva solo un bel gioco in una squadra con carattere, personalita e dove tutti trovano spazio

      Rispondi
  22. @@@ grande Carletto Ancelotti?

    Sono anni che dice che vorrebbe allenare la Roma.
    Troverebbe troppe difficoltà.
    Magari giocatori non di livello.
    Una squadra da plasmare.
    Un ingaggio non alla sua portata.

    Meglio le squadre di russi sceicchi e zeppi di campioni.

    Sta lavorando sulla squadra costruita da Sarri
    che gioca a memoria da anni
    e con 6,5 ml di ingaggio.

    Un giorno vorrebbe allenare la Roma…

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  23. @@@ concordo con chi afferma che l’assenza di Perotti, abbia inciso sulla Roma.

    E’ l’unico giocatore che sa dare lo strappo alla partita con le sue accelerazioni.
    Grande tecnica e salta l’uomo.

    Molte volte parte dal centro e parere personale nel nuovo modulo di DiFra
    il 4 2 3 1, lo avrei provato dietro a Dzeko.

    O.T. la tv da un’immagine distorta di quello che avviene in campo
    dovendo inquadrare solo la zona dove si svolge la partita.

    Quindi nel complesso non vedi bene se una squadra, si muove da “squadra”.

    *** non vedo sempre le partite dal divano… ***
    è che non pubblicizzo “il mio andare allo stadio (da anni luce)
    o il mio andare in trasferta…

    Quello che accade o non accade, lo lo vedo dal vivo
    con una prospettiva diversa.

    Rispondi
      • @@@ È un furbacchione, perché la “squadra femminile” dovrebbe farla diventare “maschile”.

        È andato dai pummarola perché come ho scritto sopra, Sarri non ha lasciato una pesante eredità, visto che giocano insieme da anni e a memoria.

        Non devono ogni stagione ricominciare per via delle cessioni.

        Qualche piccolo accorgimento ed il gioco è fatto.

        È andato via solo Giorginho.

        E poi per un lauto stipendio che noi non possiamo permetterci.

      • purtroppo é molto più facile lavorare cosi
        a me preoccupa questo aspetto poiché con qualche ritocco questi diventano una squadra di tutto rispetto

  24. loro ancellotti, sarri, benitez, mazzarri
    noi luis, zeman, andreazzoli, garcia, spalletti, di francesco

    l’unico buono che abbiamo avuto è stato Spalletti.
    Io il gioco di Difra non l’ho ancora capito. La Roma riesce ad imporsi solo quando si rompono gli schemi.
    Ecco forse perché contro alcune grandi che giocano all’attacco riesce a fare risultato mentre contro squadre da metà classifica ma ben organizzate fatica.

    Ludovik75 25 ottobre 2018 il 06:41

    Grande Carletto Ancelotti veramente un grande allenatore che riesce ad adattare giocatori modulo e far giocare al meglio la squadra una squadra costruita con costrutto da parte del Napoli in questi anni che ha saputo non vendere giocatori migliori e fare pochi innesti lo scorso anno, ma con un allenatore in più come Ancelotti che ha saputo valorizzare le caratteristiche dei giocatori Tanto di cappello a questo Napoli. A Roma invece non sanno nemmeno la differenza tra una mezz’ala è un trequartista, uno che sa fare pressing ed uno senza garra.

    Rispondi
  25. Che giocatore è Dzeko! che giocatore è Dzeko?
    Mi accodo ad altri utenti per condividere la mia riflessione sul nostro numero 9, un pensiero che cerco di razionalizzare da un po’ e sicuramente leggendo e prendendo spunto da altri post completo la mia personalissima opinione

    I numeri non mentono, questo ragazzo fa gol a palate, e non parlo solo con la Roma ma in tutte le squadre e i campionati in cui ha militato… è uno che lascia il segno, è capocannoniere, impressionante tanto in coppa quanto in campionato senza se e senza ma.

    Certo, i numeri non dicono tutto. Dzeko segna, ma come segna? spesso con l’ultimo tocco, “gol facili”?! sì e no perché ti ci devi trovare lì e non è da tutti, anzi…
    e qui voglio mettere in evidenza la miglior caratteristica del bomber giallorosso (ma in generale dei grandi giocatori), la testa! cioè non il colpo di testa, proprio l’intelligenza del gioco e nel gioco:
    Lui sa che deve segnare e quello deve fare, sa come farlo assecondando le sue caratteristiche e lo fa benissimo, non si può tirare un giudizio su una giornata storta e su errori banali (anche se non proprio pochi e a volte decisivi)

    ma Dzeko com’è? beh lui è un omaccione, grosso e compassato nelle movenze, tiene palla alta e fa salire ma se pressato dopo due tre tocchi la perde… non gli si può chiedere il dribbling o lo scatto bruciante di un’ala
    Mi aspetterei qualcosa in più dalla sua mole sui calci piazzati ma non mi pare sia venuto meno così troppe volte. Anche la tecnica regge alla grande anche se a volte lo si vorrebbe più istintivo

    Sembra egoista? deve esserlo! Si incazza spesso? Ci sta! Torna poco e non pressa? Beh posso perdonarlo se serve a restare lucido in altri momenti

    Di sicuro una cosa che mi piace di Dzeko e quando smista da centro boa e taglia in area, questo non lo fa spesso (è facile parlare dal divano ma si nota quando incaponisce certe azioni partendo dalla trequarti)
    Secondo me resta un top player come pochi (lo odio come termine ma rende l’idea), ha una visione e dei tempi veramente rari e in ogni caso scrivo e sottolineo che me lo tengo stretto stretto in giallo rosso

    chiunque può dire: ” ma se Edin non sbagliasse sti gol fatti… ” ; ” ma se Edin fosse sempre concentrato e rabbioso… ” ; ” ma se Edin non fallisse mai; doveva far questo e non quello ”
    Beh forse sarebbe un Alieno, il migliore dell’Universo e il più forte della Storia e SICURAMENTE non sarebbe alla Roma!

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  26. Grande Carletto Ancelotti veramente un grande allenatore che riesce ad adattare giocatori modulo e far giocare al meglio la squadra una squadra costruita con costrutto da parte del Napoli in questi anni che ha saputo non vendere giocatori migliori e fare pochi innesti lo scorso anno, ma con un allenatore in più come Ancelotti che ha saputo valorizzare le caratteristiche dei giocatori Tanto di cappello a questo Napoli. A Roma invece non sanno nemmeno la differenza tra una mezz’ala è un trequartista, uno che sa fare pressing ed uno senza garra.

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  27. Dzeko è questo.
    Giocatore capace di giocare a livelli altissimi solo se motivato, altrimenti è nullo.
    Se avessimo preso 2 anni fa un giocatore capace di alternarsi con lui avrebbe avuto più concorrenza e quindi più stimoli.
    Arrivó Defrel e poi (anche per inadeguatezza del francese) Monchi viró su Schick.
    Dopo un’investimento così pesante sul ceco è comprensibile che Monchi non abbia preso un vice-Dzeko quest’estate.
    Ma un Tuminello che ammuffisce a Bergamo sarebbe stato utile, come pure un Sanabria riscattato, giocatori capaci peraltro di giocare anche in fascia grazie alle loro doti tecniche.

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  28. Dzeko è questo.
    Giocatore capace di giocare a livelli altissimi solo se motivato, altrimenti è nullo.
    Se avessimo preso 2 anni fa un giocatore capace di alternarsi con lui avrebbe avuto più concorrenza e quindi più stimoli.
    Arrivó Defrel e poi (anche per inadeguatezza del francese) Monchi viró su Schick.
    Dopo un’investimento così pesante sul ceco è comprensibile che Monchi non abbia preso un vice-Dzeko quest’estate.
    Ma un Tuminello che ammuffisce a Bergamo sarebbe stato utile, come pure un Sanabria riscattato, giocatori capaci peraltro di giocare anche in fascia grazie alle loro doti tecniche.

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  29. Potrei andare controcorrente, ma Dzeko veramente non mi soddisfa. I gol mangiati, lo scarso impegno, l’apatia che ha dimostrato in tantissime occasioni, per me non e’ un giocatore da applaudire. Se leggiamo la stampa romana sportiva e non, pare che sia il salvatore della patria, l’unico, il grande. E questo e’ tipico di noi romani e romanisti. Per me si merita meta’ dello stipendio che prende e dovrebbe essere pagato a prestazione, e poi se ne parla

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  30. O.T. riflessione notturna.

    Noi siamo quello che siamo, molte volte ci complichiamo la vita da soli, ma c’è da dire secondo me, che non siamo neanche fortunati.

    Abbiamo incontrato B.M. M.U. Barca, nel momento del loro massimo splendore calcistico, ed abbiamo subito sconfitte umilianti.

    Questa sera l’inter contro un Barca privo di Messi, poteva prendere 5/6 gol.
    Ne ha presi 2.

    Non è un alibi o una scusa.
    Semplice constatazione.

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  31. Scrivo qui perché sull’altro non si riesce più a commentare.
    Ma quante pippe mentali du facciamo con sti moduli, i ruoli dei giocatori, 10 metri avanti, 10 metri dietro. Ha ragione Lory, e l’ho sempre sostenuto anch’io, troppe fisse sui numeri i ruoli. Ma il Napoli negli ultimi due anni lo avete visto? Zielinsky esterno, maximovic terzino, mertens e insigne punte, hamsik mediano, ruiz che gioca almeno in 3-4 ruoli. Tutti giocatori che hanno sempre fatto ruoli diversi, rendono anche di più mettendoli “fuori ruolo” e noi abbiamo passato un’estate a discutere tra pastore mezzala o trequartista, cristante idem, schick tutto lo scorso anno tra punta, seconda punta, esterno… tutte chiacchiere.

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    • Beh…se calcoliamo che grosso modo concretizza una occasione ogni tre o quattro nitide palle goal che gli capitano, direi che i goal mangiati sono anche molti di più…però al momento la Roma non ha un’alternativa a lui. Schick è impresentabile. Alla Roma manca un’alternativa in attacco. La cosa più grave è che con quello che la Roma ha pagato per il cartellino di Schick ci poteva prendere un signor attaccante (a quella cifra ci prendeva pure Chiesa della Fiorentina e non lo scorso anno ma in questo calciomercato…per 42 milioni Della Valle lo avrebbe venduto eccome).

      Rispondi
      • @@@ tutti lo esaltano sul sito, io no.
        Quando segna fa il suo dovere.

        Non stravedo per lui, ma è pur vero che è il solo che abbiamo.
        Non è un killer, ma questo passa il convento.

      • Non ha mai esaltato nemmeno me. Non è il genere di attaccante che sfrutta anche l’unica palla goal per sbloccare il risultato né tantomeno il tipo di centravanti che si inventa una giocata e risolve la partita. Alla Roma manca gente così… Non ha né un cecchino da area di rigore né uno che prende palla e si inventa il goal… Forse l’ultimo capace di creare un goal dal nulla è stato Gervinho e poi in parte Salah,anche se Salah era oltre ad un goleador anche e soprattutto uno che faceva segnare gli attaccanti.

      • La forza di dzeko non è solo il gol, è uno dei migliori attaccanti di Europa e lo è già da parecchi anni, pecca sicuramente di presunzione in alcune gare, ma penso che le partite che sbaglia siano in media le stesse partite che sbagliano il 99% degli attaccanti. Va tenuto in riga come faceva spalletti, indubbiamente, ma è anche vero che non può segnare sempre e solo lui. Ci sono gare in cui non segna higuain, gare in cui non segna Ronaldo o Suarez come stasera. Non serve spaccare il capello in 4 per trovare sempre nuovi problemi.

      • Schick non è Dzeko per caratteristiche. Metti un attacco Klujvert Schick elsha, che sono tecnici ma difettano di protezione del pallone. La squadra soffre perché sono spesso palla persa. Metterlo esterno ha la possibilità di essere molto più trascurato a livello difensivo. Nella Roma di oggi la palla torna troppo spesso indietro. L assenza più pesante di oggi è Perotti.

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