Defrel riparte dalla Sampdoria, Di Carlo punta su di lui

A garantire ed augurare l’in bocca al lupo a Gregoire Defrel (che ieri ha sostenuto le visite mediche con la Sampdoria a Villa Stuart, imminente quindi il suo trasferimento dalla Roma in prestito oneroso con diritto di riscatto fissato a 20 milioni) é Domenico Di Carlo, che lo ha guidato nella stagione 2014-2015, quella nella quale l’attaccante francese ha siglato le sue prime reti in serie A. Queste le sue parole al quotidiano sportivo: «Defrel in quella squadra giocava esterno sinistro a centrocampo nel 3-5-2. In allenamento notai la sua qualità  e anche l’abilità  in zona gol e lo spostai pi๠avanti nel mio 4-3-1-2, al fianco di Djuric e davanti a Brienza. Fece cose straordinarie», esordisce.

Guarda caso proprio lo schema di Giampaolo alla Sampdoria.
«Perfetto per lui, che ha bisogno di spazio per esaltare al sua velocità , ma deve anche trovarsi vicino alla porta, anche se non troppo, per rendere micidiali le sue qualità  al dribbling e al tiro. perchà© lui, al contrario di quanto pensa chi non lo conosce, vede la porta. Quagliarella, con la sua esperienza, é il compagno perfetto per farlo rendere al meglio. Credo sia l’uomo giusto per questa Samp: Ferrero, Sabatini e Osti sono proprio bravi nelle loro scelte. Lui, vedrete, stupirà . La Samp ha fatto il colpo perfetto».

La sua stima nei confronti di Defrel é tutta in una sua frase di allora: «Ha la velocità  di Cuadrado e la tecnica di Robben». Lo pensa ancora?
«Credo che ora possa essere migliorato: con Di Francesco sarà  evoluto tatticamente, giocando falso nove avrà  completato il suo repertorio. In pi๠avrà  rabbia e voglia di riscatto. Il tutto unito alla maggior consapevolezza acquisita in particolare nelle ottime stagioni con il Sassuolo. Se starà  bene fisicamente sarà  uno spettacolo. Io mi vedo già  davanti agli occhi una sua ripartenza in velocità  al Ferraris mentre il pubblico blucerchiato esplode. Che meraviglia. Quando parte in velocità  Defrel é inarrestabile. In quella stagione a Cesena ci negarono almeno tre rigori clamorosi su di lui, altrimenti sarebbe finita in maniera diversa».

Fonte: Gazzetta dello Sport

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