Roma-Liverpool, Di Francesco giocherà  con il 4-3-3, Pellegrini al posto dell’assente Strootman

Roma-Liverpool, Di Francesco cambia rispetto alla partita d’andata, questa volta in campo con il 4-3-3 al posto del 3-4-2-1. Assente l’olandese.

roma-liverpool

Roma-Liverpool, dentro Pellegrini al posto di Strootman, in attacco Dzeko, Schick ed El Shaarawy

Di Francesco sceglie il 4-3-3 rispetto alla sfida d’andata dove si presentಠad Anfiled Road con una difesa a tre. Oltre ad Alisson in porta agiranno davanti all’estremo difensore Florenzi, Manolas, Fazio e Kolarov. Problemi a centrocampo dove il mister non potrà  schierare Kevin Strootman, tra i protagonisti della rimonta contro il Barcellona ed attualmente fuori per infortunio. Di Francesco ha preferito lasciarlo a risposo in vista di Cagliari dato che l’olandese non ha ancora smaltito la botta al costato. In campo dal primo minuto Lorenzo Pellegrini che sta trovando sempre maggiore spazio dopo le ultime prestazioni positive in campionato. Insieme all’ex Sassuolo agiranno De Rossi e Nainggolan mentre nel tridente, viste le assenze di Defrel e Perotti, agiranno Dzeko, Schick ed El Shaarawy.

Probabile formazione Roma-Liverpool

Alisson; Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov; Pellegrini, De Rossi, Nainggolan; Schick, Dzeko, El Shaarawy.

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30 commenti su “Roma-Liverpool, Di Francesco giocherà  con il 4-3-3, Pellegrini al posto dell’assente Strootman”

  1. Pansiamo al Cagliari va
    formazione che schiererei:

    Allison
    Peres-Manolas-Fazio-Kolarov
    Pellegrini-Gonalons-Naingollan
    Under-Schick-El Sharaawy

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  2. Ora la priorità assoluta è Cagliari.
    Loro quest’anno sono una squadra con diversi problemi, ma avendo un piede in B giocheranno alla morte, anche perché le due restanti le hanno in casa di due avversarie in grande forma, nonché pretendenti ad un posto in EL, quindi con poche possibilità di fare punti.
    Vincere vorrebbe dire ipotecare la qualificazione, visto che conserveremmo almeno 4 punti dall’inter ed all’ultima giocheremo con un Sassuolo ormai salvo.
    In caso contrario si rischierebbe di pregiudicare tutto, perché saremmo obbligati a vincere la penultima contro i gobbi, pena il rischio di esporsi ad un probabile biscotto cucinato da quaglie e nerazzurri all’ultima di campionato.
    Siamo stanchi, ma incomparabilmente più forti degli isolani e spero, da ieri sera, anche più consapevoli e continui, nonostante i carichi di lavoro.
    Arrivare nelle prime 4 è imprescindibile e lo sanno anche i nostri.

    Quanto al mercato, spero che questa nuova “stabilità finanziaria” ci consentirà per una volta di decidere se e chi vendere, già avendo in mente chi comprare, anziché, come nei precedenti anni, trovarsi nella condizione dover assolutamente vendere in fretta x fare cassa entro il 30.6 per poi comprare un rimpiazzo di ripiego compatibile con l’esiguo, residuo Budget.
    Confidando nel rientro di Karsdorp a mio avviso la priorità assoluta è un mediano/regista arretrato che possa togliere senza patemi minitaggio all’ormai vecchiotto DDR.
    Insomma, anziché una riserva di Daniele come Gonalons uno con le potenzialità per partirgli spesso davanti.
    Oltre a questo la priorità è trattenere i punti saldi, a cominciare da Alisson, anche a costo di concedergli un contratto al di fuori dei nostri parametri.
    Contratto che invece non darei a Florenzi semplicemente perché non vale lo stipendio che sembra chiedere.
    Se il bello de nonna resterà sarò contento, ma se lo scotto da pagare x rinnovargli il contratto è non avere la forza per trattenere il grande Ramses, allora dico che Flore è tra i sacrificabili.

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    • se hanno dato 6ml a ddr (da anni alla frutta), è giusto dare l’aumento a Flo.
      ora nn so qnto precisamente kiede.. ma secondo me merita un aumento, equo xò.

      poi quoto sul regista basso. inoltre nn dobbiamo dimenticare ke ci sarà il mondiale, quindi qlli ke vanno torneranno spremuti. allora urgono seconde linee di un certo livello.
      ad esempio prenderei Laxalt come vice-kolarov.

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  3. Onore alla Lupa, una Champions da giganti!
    dopo qsta doverosa premessa.. facendo i conti la Roma ha incassato la cifra monstre di 97, 8 ml a cui vanno aggiunti i 25ml dalla cessione di emerson a gennaio.
    Nn è ke siamo diventati improvvisamente miliardari, e ke quindi possiamo acquistare giocatori spendendo come gli arabi, ma di certo una cosa vojo kiederla alla società!
    qllo di nn ricadere nei gravi errori commessi in estate. mi riferisco ai soldi spesi x Schick e Defrel (e + lontano a Gerson). Monchi dve fare un mercato intelligente, prendere i giocatori giusti al mister e se possibile fare più operazioni alla Kolarov e alla Cengiz Under.

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  4. la parole Di Francesco, da analizzare attentamente.

    Durante gli anni cinquanta nelle grotte vicino a Qumran, beduini e archeologi scoprirono decine di migliaia di frammenti di pergamena e papiro, scritti duemila anni fa e appartenenti a quasi un migliaio di manoscritti diversi. A motivo delle loro piccole dimensioni e del cattivo stato di conservazione, alcuni di questi frammenti furono posti in scatole, senza essere smistati o decifrati. Di recente, all’interno del progetto di digitalizzazione dei manoscritti, è stata fatta una ricognizione tra questi contenitori. Anche se a occhio nudo non può essere rilevato alcun segno, la nuova tecnologia di multispectral imaging, sviluppata originariamente per la Nasa, utilizzata nel progetto di digitalizzazione, ha potuto identificare su alcuni frammenti la scrittura scomparsa.

    Il simposio internazionale «Clear a Path in the Wilderness», concluso il 2 maggio a Gerusalemme, ha celebrato i settant’anni dalla scoperta dei manoscritti del Mar Morto, resti di circa 950 rotoli ritrovati nelle grotte intorno a Qumran che contengono testi biblici o letteratura religiosa giudaica risalenti a un periodo compreso tra il III secolo prima dell’era cristiana e il i secolo dell’era cristiana. A settant’anni dalla scoperta, gli studi su Qumran tornano di attualità per nuovi approfondimenti, per altre scoperte e per le loro ricadute nel dibattito tra gli studiosi. Il primo maggio, nella sessione dedicata all’archeologia, sono stati presentati per la prima volta i risultati degli scavi della grotta 11Q, fino a oggi inedita. Qui, nel 1956 vennero ritrovati importanti manoscritti, tra cui il Rotolo del Tempio, il Grande rotolo dei Salmi, il Paleo-Levitico. Nel recente lavoro di scavo e di ricerca, negli archivi e nei magazzini, sono stati ritrovati 52 nuovi frammenti. Della scoperta parla uno dei protagonisti della ricerca, Marcello Fidanzio, curatore di un volume, di prossima pubblicazione, sulla grotta 11Q. Il libro è frutto di una collaborazione tra l’École Biblique et Archéologique Française di Gerusalemme, e l’Istituto di cultura e archeologia delle Terre bibliche della facoltà di teologia di Lugano, dove Fidanzio insegna.

    Perché dopo così tanto tempo ci sono ancora materiali inediti a Qumran?

    La storia delle scoperte di Qumran è strettamente intrecciata alle vicende storiche del Vicino oriente. I primi manoscritti vennero riconosciuti e acquistati il 29 novembre 1947 da Eleazar Sukenik, docente all’Università Ebraica, lo stesso giorno in cui all’Onu veniva votata la spartizione della Palestina tra ebrei e arabi. Da allora, le tappe della ricerca sono state segnate dai grandi eventi che hanno interessato la regione. Un esempio: dopo la guerra del 1948, trovandosi Qumran nei confini della Giordania, gli scavi furono realizzati, su invito dell’autorità giordana, dal domenicano Roland de Vaux, archeologo dell’École Biblique; ma con la guerra dei Sei giorni nel 1967 e con il controllo da parte di Israele di Gerusalemme Est, dove era conservata la gran parte dei materiali, i lavori si fermarono. Inoltre, nel 1971 la morte prematura di padre de Vaux segnò un’interruzione prolungata. Oggi i materiali di Qumran sono distribuiti in otto musei e laboratori tra Israele e Giordania. I testi sono tutti disponibili, mentre la pubblicazione del contesto materiale in cui sono stati trovati i rotoli, ovvero degli studi archeologici, richiede ancora del lavoro, su cui è impegnato il successore di Roland de Vaux, padre Jean-Baptiste Humbert.

    Tra le oltre sessanta grotte di Qumran con tracce di attività umana, in undici sono stati ritrovati dei manoscritti. Al simposio di Gerusalemme lei ha presentato i risultati degli scavi realizzati nella grotta denominata 11Q, quelli fatti da Roland de Vaux nel 1956 e da lei nel 2017. Che sorprese ha riservato questo lavoro?

    Circa tre anni fa abbiamo iniziato un programma dedicato allo studio dell’archeologia delle grotte e siamo partiti dal caso più urgente: la grotta inedita, la 11Q. Il lavoro di un’équipe internazionale ha permesso di conoscere qualcosa della sua storia, prima e dopo il maggiore evento che l’ha interessata: la deposizione di almeno trenta rotoli contenenti letteratura religiosa, scritti fra il i secolo prima dell’era cristiana e il i dell’era cristiana, certamente prima del 68, quando l’area fu occupata dalle truppe di Vespasiano. I materiali ritrovati nella grotta 11Q ci indicano soprattutto le modalità della deposizione dei manoscritti: rotoli di pelle o di papiro, chiusi con una striscia di pelle inserita in una fibbia, poi avvolti in tessuti di lino e riposti all’interno di giare. Un coperchio e a volte un tessuto in mezzo chiudevano il contenitore. Gli scavi recenti ci hanno permesso di comprendere meglio quanto è avvenuto nelle ricerche del 1956 e di avvicinarci ulteriormente al chiarimento di alcune questioni dibattute tra gli specialisti.

    Perché i rotoli sono stati portati in questa grotta?

    Le nostre possibilità di conoscenza sono limitate dal fatto che, ben dopo la deposizione dei manoscritti, nel periodo medievale e anche successivamente, altri sono entrati nella grotta, compromettendone la situazione. Nel 1956 fu scoperta dai beduini, alla ricerca dei preziosi rotoli, ma la loro attività ha seriamente modificato il contesto archeologico. Nei primi anni dopo la scoperta, si pensava che la grotta fosse l’abitazione di alcuni membri del gruppo stanziato nel vicino insediamento di Qumran, a un chilometro e mezzo di distanza. Oggi c’è invece consenso sul fatto che la grotta nel periodo romano non fosse un’abitazione. Sul piano archeologico tutto fa pensare che i rotoli siano stati portati nella grotta 11Q per essere nascosti, ma si discute se questo nascondiglio sia dovuto a un pericolo imminente (l’arrivo dei romani) o a una forma di rispetto per i rotoli contenenti testi religiosi ormai fuori uso (per il deterioramento del materiale o per contenuti ritenuti non adeguati). La questione interessa quanti si interrogano sull’origine dei manoscritti: chi li ha portati nelle grotte e perché? Oltre ai contenuti dei testi, interroghiamo l’archeologia per trovare la risposta a queste domande.

    Una parola del salmo 147 su un frammento di pelle mai trattata

    Non solo archeologia ma anche 52 nuovi frammenti manoscritti: altre sorprese sono venute dalla ricognizione nei magazzini, da cui è emerso del materiale che era stato trascurato. Qual è l’interesse dei frammenti inediti?

    Lavorando nei magazzini e nei laboratori dove sono conservati i materiali di scavo, sono stati ritrovati molti oggetti e documentazione ancora da pubblicare, tra cui tre lotti di piccoli frammenti manoscritti, tutti attributi alla grotta 11Q. Il più ampio, composto da 32 frammenti, era rimasto in una piccola scatola insieme ai tessuti raccolti durante lo scavo. Le scritte sulla scatola sono importanti: la grafia è di padre de Vaux, e il testo indica la provenienza, grotta 11Q, e la data, 4 marzo 1956, uno dei giorni dello scavo. Questo è importante perché finora tutti i rotoli attribuiti alla grotta 11Q erano stati acquistati tramite mediatori o mercanti di antichità, e la provenienza era dichiarata dai beduini. Ora questi frammenti, identificati da Émile Puech dell’École Biblique, si uniscono ai grandi rotoli già noti, e certificano che essi provengono davvero dalla grotta 11Q. Anche un piccolo frammento può portare a nuove identificazioni: come nel caso di un frammento di sole due lettere, scritte con un alfabeto cifrato detto “criptico a”, che Puech ha riconsiderato insieme ad altri frammenti già noti, identificando diversi passaggi del libro del Levitico. È stato trovato inoltre un ulteriore lotto di otto frammenti di papiro. Infine, grazie alle nuove tecnologie impiegate dall’Autorità israeliana per le Antichità e inizialmente sviluppate per la Nasa, è stato possibile rintracciare su alcuni frammenti dei testi scritti non visibili a occhio nudo. Dodici di questi frammenti saranno inclusi nella prossima pubblicazione. Anc

    e in questo caso un piccolo frammento, con una sola parola del salmo 147, 1 (זמרה zmrh) e due lettere della riga sottostante, può portare ad aprire la discussione sull’attribuzione di un testo molto più ampio, tre colonne contenute in un altro frammento considerato parte del Grande rotolo dei Salmi.

    Quanto i manoscritti di Qumran ci aiutano a conoscere la Bibbia?

    Gli studi biblici sono stati molto stimolati da questa scoperta, considerata tra le più importanti del Novecento. A Qumran troviamo testi religiosi, scritti prima della fissazione del canone biblico. Possiamo così conoscere le ultime tappe della formazione della Bibbia e in che modo alcuni ebrei del tempo di Gesù vi si rapportavano. Nello specifico, il simposio di questi giorni a Gerusalemme è stato centrato sulla citazione di Isaia 40, 3 («voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore», ripresa nei vangeli per introdurre Giovanni Battista: l’uso di questo testo nel Nuovo Testamento trova paralleli nei manoscritti di Qumran che presentano un’altra corrente del giudaismo (con le sue regole di comunità e altri testi religiosi). Pur ignorando ancora molte cose sul giudaismo del tempo di Gesù, ora il Nuovo Testamento può essere confrontato con i testi di una diversa comunità. Durante il simposio è emerso che alcune interpretazioni dell’Antico Testamento — che prese isolatamente sollevano questioni — possono ora essere comprese nel contesto più ampio del rapporto con le Scritture in quel periodo. Si tratta di un tema complesso e affascinante, che ci restituisce la Bibbia come un testo in cui la parola rivelata passa attraverso tutte le dinamiche dell’umano. Non basta l’armamentario filologico per comprendere l’uso di alcuni testi: è l’esperienza religiosa nella sua interezza che chiede di essere capita.

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    • Tempo fa avevo scritto che ti preferivo quando pubblicavi le encicliche papali, anziché quando scrivevi nomi di improbabili fantagiocatori accostati alla Roma.
      Ritiro.
      Mi provochi l’orchite In entrambi i casi.

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  5. Concordo soprattutto con le argomentazioni di peter pan e diderossi.
    Prendiamo il buono – tantissimo – che emerge da questa cavalcata Europea.
    Con arbitri diversi saremmo a Kiev, probabilmente.
    C’è da dire però – pensiamoci – che saremmo stati finalisti avendo preso all’andata dei quarti 4 goals e 5 nell’andata della semifinale.
    Troppi.
    Riflettiamoci.
    Riflettiamo sul fatto che quasi in finale ci ha portato SOLO la “vecchia guardia”.
    In particolare lo splendido Dzeko da Gennaio in poi.
    Divenuto, tra i miei appluasi, leader assoluto, europeo e carismatico.
    Non venduto – per caso – a gennaio.
    Altra meditazioen societaria.
    Grazie a DDR, a Manolas, a saracinesca Alisson, a Kolarov (unico dei nuovi sugli scudi…).
    Ad Elsha mitico e trascinante ieri sera, più e meglio che con il Chelsea.
    Venendo ai nostri acquisti dello scorso anno: Under, uno in meno ad Anfield.
    Schick uno in meno ieri sera.
    Qualcosa non torna, come campagne acquisti giusto ?
    Il Napoli – MOLTO MENO FORTE DELLA ROMA – non l’ha fatta ed è 15 punti avanti a noi.
    DDR ̬ Рpur gloriosamente Рa fine corsa.
    Dzeko, va per i 33 anni.
    Gli acquisti dello scorso anno (tranne Under per due mesi, ma con squadrette…) hanno stradeluso.
    Per l’anno prossimo, tocca lavorare come la Società sino ad ora non ha fatto.
    ieri sera tanto cuore, amore e dignità.
    In campo e fuori.
    Ma non attacchiamoci medaglie.
    Siamo un grande pubblico, dei grandi colori.
    Ma per vincere non basta Gonalons.
    Sarebbe riserva, oggi, nell’Empoli.
    Comunque, arbitro di ieri sera indegno.

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  6. Mi aspetto una grande reazione di orgoglio contro il Cagliari. Non possiamo più sbagliare. E i gobbi li voglio anche asfaltare sonoramente, ma proprio tanto, ne abbiamo le capacità.

    PS: Buffon dovrebbe imparare da De Rossi. Altro che fruttini e stronzate varie, ieri grande DDR nel post-partita, un vero signore, cosa che Buffon con quella maglia infame che indossa non sarà mai.

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    • A mio parere Buffon è un gran signore, nonostante la prima aspirazione alla maglia 88 abbia un significato politico opposto al mio; il problema è la zebra, che trasforma tutti in calciofili disonesti.

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  7. Credo che il Var sarebbe stato in grado di indirizzare il doppio incontro verso il risultato corretto, con noi a Kiev: ma quello strumento è anch’esso di obiettività non necessariamente concreta, ma meramente eventuale, manovrabile com’è dagli indirizzi e gli interessi arbitrali, come sappiamo bene noi dopo il Roma-Inter dell’andata di questo campionato, con Irrati condizionato dallo zebrato Orsato.
    Meglio, però, che ci sia perché, quando utilizzato, da risposte esatte: tra Anfield e Olimpico noi saremmo, per la finale del 26 maggio, in Ucraina.
    Ora testa e gambe al Cagliari che, anche senza Castan e Cigarini, è una gran brutta gatta da pelare.
    SempreForzaMagicaRoma.
    Dajeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee.

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  8. Peter pan, sono sincero e cerco di essere obiettivo: io questa superiorità del Liverpool non l’ho vista, nelle due partite. Così come non era superiore il Real al Bayern, anzi, direi tutt’altro.

    Avrei voluto vedere una partita secca in campo neutro arbitrata bene.

    Non voglio appigliarmi all’arbitragggio,però come si dice a Roma, quanno ce vo’ ce vo’… se tu mi lasci correre un gol in fuorigioco a Liverpool e poi mi blocchi un’azione da gol (con fallo da rigore), inverti il risultato. saranno episodi, ma acerti livelli gli episodi cambiano le partite. Non era Roma Chievo, ma una semifinale di Champions

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    • si tutto vero Alex, io dico solo di guardarla come DiFra e cercare di capire che l’abbiamo persa noi la finale, con gli errori e con l’apnea di 30 minuti all’andata.
      Oltre a queste cose c’é da capire che é mancata la campagna acquisti di Monchi in questa scalata.
      Se ci mettiamo a recriminare e piangere facciamo la gioia di quei quattro burini sfigati.
      A testa alta!!!

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      • Concordo con te Aleex ed ancora di più con Peter.
        A conti fatti tra andata e ritorno possiamo “lamentare” due rigori netti, almeno un espulsione loro e due gol irregolari convalidati.
        Ieri notte all’uscita dallo stadio, già tutti senza voce, abbiamo cantato fino alle 3di notte l’orgoglio x questa squadra, ma quello che mi rende ancora più orgoglioso oggi è, da una parte la siderale differenza tra la classe delle dichiarazioni di DDR e la pochezza di quelle di Buffon, dall’altra l’atteggiamento sempre professionale e di prospettiva del nostro grande allenatore, mai alla ricerca di alibi e sempre teso verso il miglioramento e traguardi ambiziosi.
        Sempre Forza Roma

    • straconcordo con te Alex, il calcio si è un gioco di squadra, il collettivo è importante, si vince in undici e si perde in undici, però è, e rimarrà sempre un sport legato ad episodi, se quel palo, se quella traversa, se quel tiro, se quello scatto partiva prima etc etc. Concordo però anche con Peter, saremmo andati in finale anche senza i rigori ed aggiungo senza Salah, bastava fare più attenzione e la si portava a casa.
      Chiudo con una bella frase che ho letto ieri sul profilo di Monchi…

      “The difference between Ordinary and ExtraOrdinary it is only that little bit of Extra.”

      SempreForzaMagicaRoma ed Abbracci Giallorozzi a tutti, oggi più che mai a noi tifosi ed ai giocatori ed adesso testa a Cagliari, andiamo a prendere questo terzo posto.

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  9. @Lorysan: squadra da scudetto?
    naaaa, le gare di Champions succhiano energia e non sono paragonabili a quelle di campionato, se la Roma avesse fatto lo stesso percorso in campionato non é detto che poi sarebbe arrivata in fondo in Champions.

    La squadra da scudetto va costruita ora, da oggi. 3-4 innesti e puoi competere in campionato.

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  10. I rigori c’erano ed erano anche evidenti, pero’ preferisco concentrarmi sul grande percorso della Maggica altrimenti diventiamo piagnoni pure noi.

    La Roma l’hanno vista tutti e se ne sono innamorati dall’Asia al Sud America, siamo per un istante fra le regine d’Europa (lol), c’é solo da essere orgogliosi.
    Il Liverpool é superiore in rosa e fatturato, ma ieri le differenze erano minime.
    Sono tutti fenomeni i vari Klopp con 500 milioni di calciomercato all’anno, il povero DiFra senza una squadra adeguata t’ha fatto volare e sognare.

    Da qui bisogna partire: basta cazzate, bla bla bla e vari Moreno e giocatori rotti.

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  11. Var o non Var, purtroppo il calcio sarà sempre uno sport in cui un solo uomo, l’arbitro, può decidere a sua totale discrezione i destini di questa o quell’altra squadra e solo restando agli ultimi giorni ne abbiamo avuto ampia dimostrazione: Orsato, Il Bayern, la Roma.

    Io ho una mia idea che sostengo da tempo: le società dovrebbero pretendere un nuovo regolamento in cui gli arbitri – così come accade in ogni altro settore della vita – sono tenuti a rispondere in prima persona degli eventuali danni economici causati ad una società.

    Oggi non parliamo più di una squadra di calcio che disputa uno sport, ma di società finanziarie anche quotate in borsa – come la Roma – che da una decisione arbitrale sbagliata possono avere conseguenze economiche anche gravi per i loro bilanci.

    Se ci fosse una legge per la quale una società può rivalersi in tribunale su un arbitro che gli ha causato evidenti danni economici, chiedendogli risarcimenti milionari, vedrete che i signori arbitri ci penseranno bene prima di fare cazzate macroscopiche a loro insindacabile giudizio.

    Basta con le lobby arbitrali, basta con la casta degli intoccabili. Nicchi, Collina e company, tutti in tribunale e andate a chiedere la carità dopo che vi avranno portato via anche la casa. Questo meritate.

    Leggiamo di poveracci rovinati da Equitalia per poche centinaia di euro di un mutuo non pagato, non vedo perchè queste canaglie col fischietto non debbano pagare anche loro. E poi vedrai come cambiano le cose.

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    • ma quando sbaglia il portiere (vedi il bayern martedì) o un giocatore (vedi gonalons a barcellona) che fa la società, li porta in tribunale?
      secondo me, l’arbitro è una componente come i 22 giocatori in campo, va accettata ogni sua scelta, ogni sua decisione, corretta o sbagliata che essa sia.
      se poi entriamo nella logica della malafede, allora, non se ne esce più..vedi biscotti fatte tra le squadre nella storia del calcio e ti rendi conto che non solo la classe arbitrale ha una sua parte marcia…

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  12. Non è pre trovare scuse e alibi, però una stagione così sfigata tra pali e traverse non me la ricordo. Voi?

    Speriamo che questa sconfitta non lasci segni per la partita di Cagliari, che sarà decisiva per giocare la CL anche l’anno prossimo.

    Poi uno “sgoob”…. Pallotta intercettato mentre rientra in albergo dopo la partita e ascolta in auto a palla la sua canzone italiana preferita… Renato Zero – Mi vendo.

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  13. Onore e orgoglio ma anche grande rammatico e rabbia. Diciamo che il Liverpool ha gocato con due portieri… dove non arrivava uno interveniva l’altro…
    Guardando le due semifinali ho avuto la netta sensazione che avessero già deciso chi doveva andare a Kiev…forse perchè un duello CR7 Salah ha certamente più appeal mediatico.
    Due rigori clamorosi negati al Bayern (davvero vergognoso quell’arbitraggio), due a noi. Troppe coincienze per essere soltanto un caso.
    In molti invocano la Var in Champons, giusto… ma mi chiedo se avrebbe cambiato qualcosa. Orsato aveva la Var e guardate cosa ha combinato. Dietro la Var c’è comunque un arbitro e se lui decide che una cosa deve essere quella sarà, Var o non Var.
    Del resto la parata in area di Arnold l’hanno vista tutti, meno l’arbitro: vuol dire che era talmente evidente che non serviva di certo la Var.

    Resta il rammarco che il risultato poteva e doveva essere esattamente inverso: 4-2 a Liverpool annullando il loro gol in fuorigioco e 5-2 a Roma, concedendo il giusto che doveva essere. E a Kiev dovevamo andare noi.

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  14. Solo tanti e meritatissimi applausi a tutti. Un filo di ripianto c’è pensando a quei 30/40 minuti di follia all’andata, ma questa sera i ragazzi sono stati meravigliosi. Anche se con errori gravi sui goal presi. Anche chi non ha giocato bene ha dato tutto quello che in questo momento ha.. Un secondo tempo epico, che meritava almeno i supplementari.
    Sugli errori arbitrali non trovo nemmeno le parole per esprimermi. Giuste le parole di Monchi, giuste le parole di Di Francesco. Ma che orgoglio le parole del nostro capitano (partita pazzesca di Daniele questa sera). Il confronto con quelle di Buffon dopo il real è un ulteriore motivo per gonfiare il petto e per essere fieri di essere romanisti! Ripartiamo da qui!!
    GRAZIE ROMA! FORZA ROMA!

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  15. Che questa serata sia un punto d’inizio e non da arrivo.
    Mi auguro che la società capisca ciò, acquisti mirati, senza vendere nessun big e possiamo fare un’altra buona annata. Per costruire passo dopo passo una squadra che sta sempre li in semifinale.
    Penso che Laziali e gufi vari oggi hanno poco da gioire, se la società fa le cose per bene, possiamo iniziare un ciclo sotto EDF.
    Forza Roma!

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  16. Orgoglioso della mia squadra. Orgoglioso della mia Roma.

    4 goal e 3 rigori negati (per poi concedercene uno più che dubbio a partita finita).
    4 goal fatti 3 rigori negati contro il Barcellona.
    6 goal fatti complessivamente a una finalista di Champions.
    Si ricorderanno di noi in Europa e nessuno farà più festa quando sapranno di doverci affrontare.

    E’ bello vedere Pallotta abbracciare i nostri giocatori. Sarebbe bello che serate come queste insinuassero nel suo cuore un sentimento più forte di quello avuto fin qui, che il calore del pubblico durante certe serate gli facessero pensare: “La Roma ha qualcosa di diverso. E’ qualcosa di più di un potenziale affare”. Non sempre gli amori nascono al primo incontro, e non sempre i pragmatici avanzano nella vita senza follie. Non posso dire che questa dirigenza non abbia mai cercato di tenere un livello medio alto negli 11 titolari, come dimostrato dai tanti punti fatti in questi anni, ma c’è sempre mancata quella spinta in più per sognare davvero, come abbiamo sognato in questi giorni grazie ad Eusebio.
    In questa serata ho la sensazione di poter essere all’inizio di qualcosa di bello, e non voglio congetturare, riflettere e valutare per scoprire se può essere così oppure no. Voglio mantenere questa sensazione più a lungo possibile. Grazie Roma.

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