Quanto costa una trasferta in Serie A

Rassegna Stampa Forza-Roma.com – La Repubblica, M. Pinci – Nella festa del campionato a loro spetta appena il 5 per cento. Un angolino nello stadio “nemico”, anche se spesso la cosa pi๠difficile non é resistere 90 minuti in quella terra ostile: la cosa pi๠difficile é arrivarci. Ogni anno infatti, circa 450mila persone si mettono in movimento per seguire la propria squadra: romanisti a Milano, interisti a Torino, juventini a Napoli. E cosa via. Ma, in ogni stadio una prova. L’immagine pi๠eloquente é recentissima, basta tornare allo scorso 6 novembre, Chievo-Juve. A guardare le tribune si restava basiti: i tifosi bianconeri appollaiati nell’anello pi๠alto della curva ospiti del Bentegodi mentre sotto di loro l’anello centrale era deserto.

Lasciato invenduto dalla squadra di casa per rispetto, si fa per dire, dei tifosi rivali dell’Hellas, che lo ritengono di loro proprietà . Il frutto di un accordo tra i club veronesi dopo lo spostamento del tifo “caldo” del Chievo da una curva all’altra, ma che ha il sapore della resa agli ultrà . Si spendono in media 250 euro per vivere una trasferta di poche ore al seguito della propria squadra, ma nonostante i costi non é certo un viaggio in prima classe. L’84 per cento degli scontri tra tifosi si verificano, lo dice l’Osservatorio, nelle adiacenze degli stadi o lungo le vie di accesso. E tre volte su quattro succede per tensioni tra tifoserie. Il vero problema forse non sono gli stadi, ma il modo in cui ci si arriva. Quando domenica i romanisti arriveranno a Bergamo, per esempio, si ritroveranno, come tutti gli altri che li hanno preceduti, stetti in un paio di vie “a imbuto”: l’ideale per finire vittima di agguati, e visti i rapporti non proprio idilliaci tra le due tifoserie non ci sarebbe nemmeno da stupirsene.

Pensare perಠche il problema sia solo del “piccolo” Atleti Azzurri d’Italia sarebbe un errore. A pochi chilometri di distanza, ogni settimana, San Siro accetta un compromesso per far accedere tifosi ospiti e di casa: la strada che collega il parcheggio dei visitatori al loro settore incrocia un’area di decompressione (quelle tra i cancelli d’ingresso e i prefiltraggi) dei tifosi di casa. Cosa, a ogni ondata di supporter venuti da fuori, le forze dell’ordine devono transennare per far entrare la gente di fede diversa a corrente alternata, onde evitare scontri. A volte la sicurezza c’entra poco perà². A Napoli, nel San Paolo che De Laurentiis gradisce assai poco, vince la creatività . Fuori da alcuni settori si possono comprare pettorine da stewart per soli 5 euro: basta trovare un vigilante distratto e il gioco é fatto. Comunicare tra i settori invece é fin troppo facile, grazie a buchi nella muratura. A Bologna le telecamere dedicate alla fetta di stadio riservata agli ospiti puntano in realtà  su una collina vicina. A Genova lo stadio nel cuore della città  ha praticamente azzerato la distanza tra prefiltraggi e filtraggi, rendendo i primi di fatto inutili: servirebbero per estendere l’area consentita soltanto a chi ha un biglietto oltre i cancelli d’ingresso, ma a Genova l’effetto é del tutto nullo. Empoli invece consente addirittura di “aggirarli”, i filtraggi: per raggiungere, dalla tribuna coperta, l’ingresso visitatori basta attraversare un prato. Un biglietto per un settore ospiti costa in media 30 euro, in serie A: si va dai 25 di Torino, Atalanta e Bologna ai 45 della Juve e i 50 della Roma. Ha fatto scuola il modello inglese: alzare il prezzo, serve a ridurre le visite. E a evitare i problemi.

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