Baldissoni, il nuovo stadio a Tor di Valle non si tocca

Rassegna Stampa Forza-Roma.com – LA REPUBBLICA (M. PINCI) – Lo stadio della Roma rimbalza da mesi tra gli argomenti di discussione dei candidati sindaco. A forza di sentirsi tirare per la giacca, alla Roma dev’essere venuta voglia di lanciare un monito. A chi, pure in campagna elettorale, s’è detto pronto a impugnare la delibera del Comune sul pubblico interesse per spostare lo stadio altrove. «Se la nuova giunta vorrà riaprire il fronte politico sul pubblico interesse si assumerà il rischio di una causa da centinaia di milioni di euro». Parola di uno degli amministratori del club, Mauro Baldissoni, dg con potere di firma, il più alto in grado tra i manager italiani del club giallorosso.
Nella lunga campagna elettorale era scappato soprattutto ai Cinquestelle e a Virginia Raggi di muovere obiezioni su quella delibera della giunta Marino di dicembre 2014, con cui concedeva il pubblico interesse del progetto stadio di proprietà a Tor di Valle.
«Abbiamo già speso oltre 60 milioni — ricorda Baldissoni — e oltre 5 anni di progettazione. Se qualcuno volesse cambiare la delibera chiederemo un risarcimento ». Parole spese ricordando di voler «rimanere lontanissimi dal dibattito politico».
Eppure sono necessarie precisazioni anche verso chi come la candidata M5S aveva detto: «Stadio sì, ma non a Tor di Valle », allarmando i proponenti del progetto. «La Raggi non sa di cosa parla, l’iter politico è esaurito come forse il candidato sindaco »: una battuta ironica, quella di Baldissoni, ma non certo felicissima. Serviva, spiegano «a riportare il discorso alla fase amministrativa ». E subito ammorbidita, anche se in ritardo, dal dg romanista: «Al di là degli slogan elettorali, credo che nessuno voglia rinunciare a questo progetto, non ci sono motivi politici o tecnici per farlo. I candidati hanno altre incombenze, non possono conoscerlo bene, ma incontreremo chi vincerà per presentarglielo ». In fondo, dopo aver consegnato il progetto definitivo in Comune, la Roma ha fretta: vorrebbe inaugurare il nuovo impianto già a agosto del 2019. E beneficerà da subito dei ricavi del nuovo impianto: solo una parte infatti, quelli da naming rights e ospitality, servirà a coprire il finanziamento a 20 anni. Certo però quella del 2019 è una stima ottimistica. Ma a Trigoria — insieme a Eurnova del gruppo Parnasi, altro proponente dell’opera — si aspettano che già a fine giugno la nuova giunta trasmetta gli atti in Regione per dare il via alla conferenza tecnica dei servizi. Passaggio che per la legge stadi dovrebbe durare non oltre i 180 giorni.
I numeri del nuovo progetto: 280mila mq destinati a uffici e negozi, 4mila posti di lavoro permanenti e 4mila per gli operai del cantiere, che porteranno 500 milioni di salari. Poi i 440 milioni in opere infrastrutturali, i 62 ettari di parco pubblico, le 1.400 telecamere a circuito chiuso per la sicurezza. Già avviati contatti con varie società interessate agli uffici. Anche l’Enac s’è interessata: vorrebbe costruire, sulla terrazza delle torri del business park, un radar di avvicinamento per Fiumicino.

Photo Credits | Getty Images

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5 commenti su “Baldissoni, il nuovo stadio a Tor di Valle non si tocca”

  1. ma stia zitto sto merdoso
    Roma ha bisogno di trasparenza, legalità, rispetto….
    Che sono sti modi minacciosi?
    Uno va a votare per la città non per Pallotta e il suo stadio!

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    • @Peter Pan: Se trasparenza ,legalità e rispetto significano bloccare migliaia di posti di lavoro e non far fare niente per paura di sbagliare,mi tengo chi vuole fare e mando a fare in c. tutti i politici che hanno un interesse contrario a quello mio! Forza Roma e avanti con lo stadio a tutti i costi!

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      • @romaugusta: E intendare causa per risarcimento danni non è una minaccia perchè lo prevede la legislazione italiana!

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