Totti trascina la Roma al terzo posto

AS+Roma+v+Torino+FC+Serie+A+9Ndt70ZkLNilRassegna Stampa Forza-Roma.com – IL MESSAGGERO (S. CARINA) – Aveva ragione il giornalista di Fox American Tv, Richard Whittle, quando dopo la doppietta nel derby del 2011 urlò a squarciagola: «The King of Rome is not dead». A 5 anni di distanza, queste parole sono più che mai attuali. Francesco non parla, se con una mezza frase nel garage dell’Olimpico. Lo fa al suo posto Spalletti. Ride, scherza e per una volta non sembra soffrire le continue domande sul capitano. Parte subito ammettendo di averlo fatto «entrare troppo tardi. Ho aspettato un po’ ma poi è andato subito a far un gol che solo lui sa fare». Tre reti e un assist negli ultimi 16 minuti disputati tra domenica e la serata di ieri. Se a Bergamo il messaggio di Sabatini non sembrava ammettere repliche – «Un gol non cambia le cose, l’intendimento di Pallotta è chiaro…» – chissà se la doppietta incredibile con il Torino possa smuovere qualcosa. Ieri il presidente ha lanciato il solito messaggio d’oltreoceano a fine gara («Sono orgoglioso di Totti, la squadra ha completato una grande rimonta. È una vittoria importante per diversi motivi») senza entrare nell’argomento rinnovo. Lo aveva fatto nel pre-gara il dg Baldissoni, asserendo che «quello che il presidente ha detto a Francesco è chiaro e Totti lo sa perfettamente. Ciò che lui ha espresso al presidente è altrettanto chiaro». Appunto: Totti vorrebbe continuare ma nonostante le reiterate promesse, non sarà accontentato. Il problema per il club è che nella speranza di logorare il capitano e fargli dire basta, si stanno logorando tutti meno che lui. A partire da Spalletti: «L’ho messo un po’ tardi, perché avevo un paio di calciatori mezzi e mezzi – mette le mani avanti il tecnico – Ci ha regalato un finale bellissimo, diamantato». Il sorriso di Lucio è tirato. Inevitabile la domanda sul futuro del capitano: «Se Totti vuole restare a fare il calciatore io sono il primo a essere felice, ma se sono l’allenatore, io continuo a fare il tecnico. Tra la mia e la sua posizione c’è talmente tanto affetto e amore per la storia di questo calciatore che probabilmente ci mette contro. Se lui vuole continuare, alla fine dell’anno vado con lui dal presidente».

IL RIPORTINO DI SPALLETTI – Va a ruota libera: «Non sono contro di lui, è vero che l’ho messo qualche minuto tardi. Però vi racconta una cosa, quando nel pre-gara gli altri erano a scaldarsi, lui era sul lettino. Quando mi ha visto, mi ha detto ‘Ao, mi fascio le caviglie?’. Gli ho detto che faceva bene a farlo». Poi, nell’attesa che qualcuno gli ponga un altro quesito, riparte a parlare: «Il problema è io divento sempre quello cattivo ma faccio le scelte per vincere le partite. E in queste ultime gare ho fatto vedere che quando mi serve lo metto sempre dentro». Passerella finale sull’esultanza di Manolas che prima di essere placcato dai compagni, sembrava andar dritto verso di lui: «Ce l’aveva con me anche lui? Mi sembra di non entrarci niente stavolta ma se serve, ci sono».

Photo Credits | Getty Images

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