Domani incontro Veloz-Roma

Amantino Mancini«Ringrazio Dio, è un gol che mi dà morale». Alla fine di una settimana “avvelenata” come quella che ha passato, erano in molti a scommettere su un suo gol a Bergamo. E’ stato felice di accontentare chi aveva puntato su di lui, Mancini, pur giocando una gara ricca di contraddizioni. Una gara alla Mancini, insomma, fatta di due gol letteralmente divorati ma anche di una rete “stile Lione”, che ha regalato tre punti importantissimi ai giallorossi. «I conti li faremo alla fine», ha detto il brasiliano. Una risposta a chi ha messo in dubbio il suo attaccamento alla maglia, ma anche una promessa all’Inter in chiave campionato. I nerazzurri, insomma, non si possono rilassare e dovranno continuare a mantenere questo ritmo, perché la Roma non è intenzionata a mollare. E una Roma che vuole continuare a sperare nello scudetto ha bisogno del miglior Amantino. La gara di ieri è un buon inizio, ma dovrà dare continuità alle sue prestazioni. E ai comportamenti in campo e nello spogliatoio. Ieri ha superato un primo esame: nel finale di partita è infatti arrivata l’immancabile sostituzione, ma questa volta nessuna smorfia, nessuna polemica con Spalletti con cui c’è stata anche una stretta di mano prolungata. «Nel finale era stanco, l’ho tolto per questo motivo» ha detto il tecnico giallorosso al termine della gara. Spalletti si è però rifiutato di parlare della situazione contrattuale del brasiliano. «Sul futuro di Mancini non rispondo più, si creano dei discorsi che non occorrono». Del futuro di Amantino ha parlato però il direttore sportivo giallorosso, Daniele Pradè. In Italia è infatti arrivato Gilmar Veloz, il procuratore di Mancini, che ieri sera era a San Siro per assistere all’esordio nel campionato italiano dell’altro suo assistito, Pato. Oggi Veloz sarà a Roma per parlare prima con Mancini e poi, tra domani e dopodomani, con la società. «In settimana – le parole di Pradè – tra martedì e mercoledì ci vedremo con Veloz e andremo avanti nella situazione contrattuale. Una trattativa che non si risolverà subito ma sono cose normali, che in questo mondo succedono quotidianamente. Ognuno fa i propri interessi. L’importante è continuare con la professione e farlo nella maniera giusta, non portare peso all’interno dello spogliatoio». E il Mancini di ieri ha dimostrato di non portare nessun peso all’interno dello spogliatoio ma di essere, semmai, un valore aggiunto. Lo sa anche l’altro Mancini, Roberto, che ha approfittato delle telecamere di Sky per strizzargli l’occhio pubblicamente. «Sì, è un bravo giocatore. Oggi ha segnato come ha fatto a Lione. Lo guardo in particolare perché si chiama Mancini…». Si dovrà accontentare di vederlo solo in televisione, però, almeno fino alla fine dell’anno. «Noi siamo contenti di Mancini – ha proseguito Pradè – il problema contrattuale c’è, la differenza è solo da un punto di vista economico ma sotto l’aspetto qualitativo e della professionalità noi siamo assolutamente soddisfatti. Noi dobbiamo far rendere al massimo i nostri calciatori, questa è la cosa principale. Siccome le situazioni contrattuali qualche volta possono portare qualche problema, noi dobbiamo essere bravi a gestire queste situazioni».
    Soddisfatto della reazione di Mancini anche Spalletti, che con il brasiliano in passato ha usato più il bastone della carota. Anche ieri non ha fatto eccezione. «Si leggeva nel viso la sua volontà e la cattiveria di determinare il risultato. Nel primo tempo ha fatto molto bene. Noi abbiamo sempre avuto e avremo fiducia nelle sue qualità. A volte giocatori di questo calibro passano dei momenti no. Lui sa quanto crediamo in lui e oggi ci ha dato una mano per vincere la gara. Negli occhi gli si leggeva la voglia di determinare alcune situazioni. A fine gara gli sono capitate un paio di occasioni, poteva fare anche di più». Parole dolci anche da parte di capitan Totti. «Mancini ha dimostrato di essere un grande giocatore. Dopo i due gol sbagliati ha reagito, da campione, ed è riuscito a trovare non solo un gran gol ma soprattutto un gol importantissimo». Parola di capitano.

Da ilromanista.it

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