La situazione di Rudi Garcia continua a tenere banco nel clima surreale degli ultimi giorni, negli ultimi giorni gli spifferi e le voci si rincorrono e lo vogliono ormai lontano da Trigoria addrittura con Spalletti pronto a subentrare una volta scaduto il contratto con lo Zenit (oggi, ndr). Nessuno però sembra sapere nulla, la situazione resta intricata e la risicata vittoria contro il Genoa non ha convinto il club dato che da più parti si narra addirittura di una divisione tra Pallotta e la dirigenza, composta da Sabatini e Baldissoni, dove il primo vorrebbe mandare via l’attuale allenatore della Roma deluso dagli scarsi risultati mentre i secondi sarebbero contrari alla cacciata in modo da non compromettere ulteriormente la situazione, unità d’intenti e di vedute insomma.
Proprio per questi motivi il rumore in città sta pericolosamente aumentando visto che nessuno in società ha preso una decisione netta, dura, magari anche impopolare, in modo da dare un segnale ad un ambiente stremato e confuso. Questa situazione oscura non può far altro che creare ulteriore confusione tra i giocatori e gettare malumore tra i tifosi, sull’orlo di una crisi di nervi, allo sbando e sempre più divisi. Le parole di Sabatini “Godetevi questa vittoria, non cercate sempre gli schizzi di sangue che oggi non ci saranno. Un po’ di sangue ci sarà ma non sarà quello del mister” non mettono a fuoco la situazione, anzi riescono nell’impresa di creare ancora più domande irrisolte: andrà via Sabatini a fine anno? Verrà risolto il contratto con Garcia in modo unilaterale? Si parla di una terza persona che non riguarda i due? Ognuno ha la propria interpretazione, in società nessuno commenta ed il rischio di arrivare fino a Natale con troppi interrogativi irrisolti è palese.
A scanso d’equivoci c’è da dire che Rudi Garcia stesso non ha fatto niente, almeno da un punto di vista tecnico, per mettere a tacere le voci sul suo esonero; la Roma contro il Genoa ha giocato malissimo, ha rischiato di subire l’ennesimo gol contro una formazione inoffensiva e decimata senza mai dimostrare di essere padrona del campo. Palpabile un nervosismo imperante testimoniato dall’espulsione di Dzeko, la prima in carriera. Anche i cambi del francese sono sembrati abbastanza tardivi con un Pjanic spento, inesistente rispetto alle prime uscite e con la solita linea difensiva disposta in modo casuale dove ognuno correva per conto proprio. Insomma preoccupa un po’ tutto e l’esultanza (preparata) dei giocatori con il mister non è stata gradita dal pubblico sempre più deluso ed arrabbiato. Un bel gesto che non fa dimenticare il trend di quest’ultimo anno: la Roma non gioca, non ha energie, non ha idee, è ferma. I giallorossi, a detta del match winner Florenzi, sono stanchi eppure le statistiche confermano che la Roma è una delle 20 squadre di Serie A che corre di meno.
In conclusione, la Roma ha intenzione di mandare via Rudi Garcia? Lo faccia adesso senza problemi. Qualora il francese dovesse rimanere a forza, solo per mancanza di alternative, sarebbe certificata a dicembre la fine della stagione: con che credibilità può ancora allenare una squadra già confusa e debole mentalmente? Confusione che ha segnato anche il momento di gioia del vantaggio giallorosso con il siparietto tra Garcia e De Rossi dove il numero 16 è stato ha bisbigliato al mister un labiale ripreso da tutte le televisioni del mondo: “Stiamo a giocà male“. Il riassunto dell’ultimo anno giallorosso che due gol al Genoa non possono cancellare.
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