Roma-Spezia, le pagelle dei giallorossi dopo la scandalosa sconfitta contro i liguri in Coppa Italia.
De Sanctis 6 – Inoperoso, lo Spezia tira raramente in porta e l’estremo difensore non viene mai impegnato.
Maicon 4,5 – Irriconoscibile. Sempre secondo sul pallone, non arriva mai sul fondo. Un uomo in meno.
Castan 5 – Non sembra più lui, si fa sempre anticipare da Nenè. tremebondo.
Rudiger 6 – Il più sicuro della difesa della Roma ed è tutto dire. Si impegna e ci mette il suo prima di terminare le energie.
Emerson Palmieri 4,5 – La colpa non è sua ma di chi pensa possa essere quantomeno una riserva di una squadra che gioca in Champions League. Inadatto e male allenato. Esce per crampi. Digne 5,5 – Prova a spingere senza convinzione, perde un pallone che poteva costare caro alla Roma.
Vainqueur 5,5 – Si limita a passare la palla di lato prima di far posto a De Rossi 6 – Entra in campo e ci mette almeno lui un pò di grinta.
Pjanic 4 – Non si prende mai la responsabilità, delega sempre il pallone ad altri giocatori e l’unico tiro possibile verso lo specchio della porta finisce in curva. Sbaglia un rigore ingiurioso, senza rincorsa e con una conclusione debole sulla traversa. Il peggiore.
Ucan 4,5 – Prova ad inventarsi qualcosa ma rallenta regolarmente ogni azioni. Si accende a tratti ma sbaglia spesso giocate semplici perdendo una marea di palloni.
Salah 4,5 – Era in campo? Si fa trovare pronto solo con un allungo sulla fascia destra dove passa malamente la palla a centro area anziché metterla forte e tesa in mezzo.
Dzeko 4 – Ci mette la grinta, ci mette il cuore, recupera un pallone preziosissimo in difesa. Un centravanti diventato mediano in pratica. Sbaglia anche lui con un rigore mostruosamente brutto.
Iturbe 4 – Perché? Florenzi 5,5 – E’ il più grintoso nel recuperare la palla ma in attacco non si fa vedere mai.
Rudi Garcia 3 – Non si fa a tempo ad elogiarlo per la partita di Napoli-Roma che ripete lo stesso canovaccio usato contro i partenopei questa volta però con lo Spezia in casa in una sfida ad eliminazione diretta. Se la partita estremamente chiusa e senza occasioni contro il Napoli sembrava una scelta tattica dettata dall’ingegno e da uno studio preciso in realtà oggi è emerso che era soltanto l’unico spartito che la Roma conosce e che ha replicato anche oggi ovvero non tirare mai in porta. E pareggiare, questa volta perdendo.