Lunga intervista rilasciata da Victor Ibarbo ai microfoni di Roma Radio qualche giorno fa, registrata e rimandata questa mattina in diretta.
Come ti senti?
Mi sento bene, erano due mesi che non entravo in campo. Sono tornato con una vittoria, è molto importante
Che idea ti eri fatto della Roma?
A Cagliari vedevo la Roma come una squadra che, per arrivarci, avrei dovuto dare il massimo. Adesso sono qui e spero di riuscire a dare tutto, come ho sempre fatto. Mancano ancora poche partite che sono importantissime per me e i miei compagni
Chi ti ha impressionato tra i tuoi nuovi compagni di squadra?
Nessuno in particolare perché li conoscevo già un po’ tutti. Sono giocatori di una qualità speciale, ciascuno aiuta in quello che può aiutare: è così che si formano le famiglie.
Qual è il compagno con cui hai legato di più?
Ho legato con i sudamericani, con Leo (Castan, ndc), Maicon, con Iturbe, con tutti. Mi piace avere un buon rapporto con tutti. Anche con Daniele, ma ho un buon rapporto con tutti. Spero che si continui così.
Quali sono le tue caratteristiche? In che ruolo giocherai?
Quando ho parlato con Garcia, abbiamo parlato anche del mio impiego come esterno, ma sono sempre a disposizione della squadra. Se il mister ha bisogno di mettermi come prima punta va bene. Mi piacerebbe giocare esterno ma sono a disposizione della squadra.
Ti aspettavi che la Roma avesse queste difficoltà?
No, è dura. A volte ti fa anche pensare di più, ti fa avere più forza. Questo è un momento difficile. Se ne esce giocando, i risultati non sono buoni ma proviamo a dare il tutto. Grazie a dio ora abbiamo vinto a Cesena. Con allegria, umiltà e sacrificio tutto può succedere. Adesso dobbiamo stare bene psicologicamente e centrare il secondo posto, che è il nostro obiettivo.
Cesena ha aiutato quindi…
Certo, sappiamo che è dura. Tre mesi fa Roma era una delle squadre migliori d’Italia, ora la gente non crede più in noi, l’importante è che ci crediamo noi.
Qual era il tuo idolo?
A 16/17 anni il mio idolo era Robinho. Quando l’ho incontrato volevo piangere. Dopo abbiamo scambiato la maglia, me l’ha firmata e l’ho portato a casa.
Rimangono 10 partite. Il tuo obiettivo è farti riscattare?
Certo, sono venuto qui per fare grandi cose. Voglio vincere trofei, titoli, stare in Champions. Nel calcio non si sa mai, oggi stai qua, domani da un’altra parte. Queste 10 partite per noi sono finali, ci sono squadre che sono dietro aspettando il minimo errore. L’importante è che tutti siamo uniti, per restare al secondo posto che meritiamo.
Vuoi più bene a Nainggolan o ad Astori?
Sono due giocatori che conosco dal Cagliari. Sono completamente diversi. Uno è più tranquillo, l’altro più scherzoso. Sono persone molto importanti per me, mi hanno parlato quando sono arrivato, mi hanno dato un esempio. Arrivare dal Cagliari a Roma è una cosa immensa, come città, come tifosi.